IL RICORDO
Papa Francesco e la maglia della Pro sulle spalle
Pochi mesi dopo essere diventato pontefice, ricevette in dono la casacca

Il risveglio porta con sé una notizia che stringe il cuore: Papa Francesco è morto. Con la sua scomparsa ciascuno spulcia nell’intimo per scovare un ricordo che lo lega a questo Pontefice che ha ribaltato non solo gli schemi della chiesa. Un Papa che ha incarnato gli aspetti più semplici dell’umanità, delle sue fragilità ma anche delle sue passioni. Una l’ha mutuata dalla gioventù, l’ha respirata dentro la sua famiglia che ha radici in Piemonte. Il calcio di Torino «di una certa squadra sentivo parlare mio papà», disse una volta legandolo alla sua Argentina.
Un Papa tifoso del San Lorenzo che ha consegnato alla storia un gesto clamoroso nella sua espressione e simbolo del suo essere umano pure nei gesti fuori dal protocollo. Correva l’anno 2013, il Pro Patria club, allora presieduto da Roberto Centenaro, organizzò un viaggio a Roma con una tappa in piazza San Pietro. I tifosi tigrotti avevano preparato una maglia dedicata con la scritta Francesco. Ma come consegnargliela? Per essere in piena sintonia con il “Papa venuto dalla fine del mondo” con uno scatto d’entusiasmo: lanciargliela quando, con la papamobile, passava davanti al gruppo di sostenitori bustocchi. Lancio perfetto, presa da… portiere con cui il Pontefice afferrò la maglia, la mise sulle spalle e con essa fece il giro di una piazza stracolma.
Lancio perfetto, presa altrettanto precisa ma bravo anche il fotografo Roberto Blanco che ha fatto centro e immortalato quel fatto così inusuale. Peccato, però che quel momento così cult non abbia avuto seguito, non sia stato, come si dice in questi casi, un momento di condivisione per la Pro Patria, intesa come società di allora, e un inestimabile possibilità di propaganda del Made in Busto.
Sulla Prealpina di oggi, martedì 22 aprile, 18 pagine dedicate a Papa Francesco
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