LA STORIA
Pepsi al gusto varesino. Grazie a Mauro Porcini
Dalle Bustecche a New York: il designer firma il nuovo logo della multinazionale

Poco più di trent’anni fa, quando era solo un ragazzo, inventò il logo dal liceo scientifico “Ferraris”. Allora non avrebbe mai immaginato di mettere la firma su un progetto ben più ambizioso, addirittura storico: perché Mauro Porcini, varesino di 47 anni e capo design della PepsiCo, da tempo residente a New York, è il primo italiano a lanciare sul mercato la nuova versione del brand mondiale di bibite e alimenti.
Un caso di cui si stanno occupando la Cnn e i maggiori media internazionali. Del resto non capita tutti i giorni che questi colossi cambino la loro immagine, destinata a finire su lattine, bottiglie, ma anche prodotti, vestiario e accessori in tutto il globo, rimbalzando senza sosta grazie alla potenza della Rete (sono già oltre 5 miliardi le visualizzazioni): anzi, nella storia della celebre casa delle bollicine, da fine Ottocento a oggi, si contano appena sette passaggi di casacca, dalla scritta vintage che conserva un fascino unico a quella presentata in grande stile in questi giorni. E forse non capiterà mai più che un evento di questa portata abbia una firma italiana, per giunta varesina, con l’aiuto di un team interno e non rivolgendosi ad agenzie esterne pagate milioni di dollari.
Insomma, Porcini e con lui la Città Giardino entrano nei libri di storia del design e del marketing, come gli stilisti capaci di influenzare la moda e i costumi. In questi giorni stanno uscendo centinaia di articoli e interviste su testate online e tv di tutto il mondo, dall’America Latina all’Inghilterra, dal Medio Oriente all’India. Il marchio, cambiato l’ultima volta nel 2008, richiama ora i classici colori di Pepsi, bianco, blu e rosso, ma sottolineando la centralità del globo, il contorno bianco della lattina e del bicchiere, con abbinamenti infiniti legati al digitale.
«Un giorno speciale - ha detto Porcini al lancio -. Da bambino, crescendo in un piccolo paese del Nord Italia, muovendo i primi passi da designer nel mondo della creatività nella meravigliosa città di Milano, non avrei mai immaginato che un giorno avrei avuto il privilegio di ripensare uno dei brand più conosciuti e amati al mondo».
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