L’INCHIESTA
Pieno in Svizzera: conviene
Torna a salire il prezzo della benzina in Italia. Protesta dei gestori
Dopo decenni in cui è stato conveniente andare a fare il pieno in Svizzera, nel Varesotto, gli sconti sulle accise decisi dal Governo Draghi avevano invertito una tendenza che sembrava immutabile. Ma, una volta che l’agevolazione è stata azzerata dall’Esecutivo di Giorgia Meloni, il momento d’oro dei benzinai prealpini, se così si può chiamare quel periodo, è finito.
Risparmio di 13-14 centesimi
Si è tornati alla normalità: tanto che, oggi, conviene andare a fare il pieno di benzina in Svizzera, mentre sul gasolio, il prezzo è quasi in pareggio. Il pieno elvetico (per la benzina, ribadiamo) costa 13-14 centesimi al litro in meno, ovvero circa 7 euro ogni 50 litri. Un risparmio che lievita se si tiene conto dei prezzi esorbitanti di alcune stazioni, specialmente sull’Autolaghi, dove si arriva sfiorare i 2 euro al litro. Ciò ha provocato la reazione dei benzinai varesini, che hanno visto “prosciugarsi” i litri erogati e il margine di guadagno: «È sotto gli occhi di tutti l’aumento graduale del carburante – afferma il presidente territoriale di Faib Confesercenti Lombardia Massimo Sassi - mentre il petrolio scende, la benzina sale e fare rifornimento è sempre più costoso. Già nei mesi scorsi, il Codacons ha annunciato un esposto alla Guardia di finanza, contro il rischio di speculazione sui prezzi del carburante e non vogliamo ritrovarci a breve, e come accade sempre nel periodo delle vacanze estive, ad avere il carburante alle stelle».
La app sullo sconto
Oltre all’aumento, le zone di confine del Varesotto soffrono la concorrenza della vicina Svizzera che, a quanto pare, ha il prezzo del carburante in discesa. «La situazione – aggiunge Sassi - è abbastanza al limite. E, quindi, abbiamo chiesto alla Regione Lombardia di avere il monitoraggio eseguito dall’ambasciata italiana a Berna per vedere se c’è la possibilità di riattivare la app sullo sconto dei carburanti». Non si è ancora arrivati al fenomeno del pendolarismo, dove gli automobilisti andrebbero apposta in Svizzera per il pieno, ma gli imprenditori varesini dicono di aver «già perso i litri che avevamo guadagnato, quando eravamo concorrenziali con la Svizzera». Sulla carta sconto regionale, però, si chiede anche un cambio di passo: «A oggi – spiega ancora Sassi – ci sarebbe il margine per arrivare a 6-7 centesimi di sconto. Sono pochi, ma meglio di niente». Soprattutto pensando che nella Confederazione elvetica, ci sono dei distributori che, in caso di pagamento in euro, concedono uno sconto che arriva anche a 6-7 centesimi al litro, diventando ancor più concorrenziali.
Una chiara speculazione
Risultato? Sassi parla di «problemi pesanti con l’ambasciata». Pensando, infatti, che la rilevazione dei prezzi ticinesi avviene su un numero minimo di distributori, non «si può fare il monitoraggio ogni tre mesi, quando il prezzo della benzina oscilla mediamente settimanalmente se non addirittura giornalmente. Quindi, abbiamo chiesto una rilevazione ogni 30 giorni. Mentre adesso, al 19 aprile, non abbiamo ancora in mano i tabulati dell’ultima analisi». Come se non bastasse, è in arrivo l’estate, dove, oltre alle temperature, in prossimità dei viaggi delle vacanze, storicamente salgono anche i prezzi dei carburanti. Sarà ancora così? «Mi auguro – conclude il presidente territoriale di Confesercenti Lombardia - che il Governo e le compagnie petrolifere si mettano le mani sulla coscienza, perché siamo di fronte a una chiara speculazione dove, a rimetterci sono in due: il cittadino e noi benzinai che abbiamo margini risicati e spese pesanti da fronteggiare».
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