L’INTERVISTA
Porro, debuttante eccellente
Attaccante nato, ma con stile: l’esperto comasco, 20 vittorie in carriera, ha scelto il Rally dei Laghi per prepararsi per il Tricolore Wrc

Paolo Porro, comasco, classe 1975: è lui l’uomo nuovo e temibile attaccante al debutto nel ventiseiesimo Rally dei Laghi, in programma tra Varese e alta provincia il 24, 25 e 26 marzo. Al portacolori della vittoriosa scuderia Bluthunder-Fox Town tre domande per chiarire ambizioni e auspici, tre risposte per meglio capire desideri e prospettive.
Che senso ha questo debutto al rally Laghi 2017 dopo tante prestigiose gare internazionali?
«Ho scelto Varese per preparare al meglio la stagione 2017 nel Campionato Italiano WRC a partire dal rally dell’Elba. Dopo la mia vittoria assoluta nel campionato 2013 vorrei tornare al trionfo. Vorrei sia una gara test impostando buoni ritmi e togliendo la “ruggine” invernale di cinque mesi di inattività. Conosco bene, da spettatore interessato, le insidie di Cuvignone, le particolarità di Sette Termini o Alpe Tedesco. E so pure che a Varese i piloti locali come Simone Miele, Andrea Crugnola, Beppe Freguglia o Filippo Pensotti sono ossi duri da sconfiggere. Più avversari ci sono, più bella è la lotta, maggiore l’onore per chi sta davanti a tutti. Ma soprattutto vengo a Varese per divertirmi e far divertire il pubblico, sempre numeroso».
Un pluricampione italiano, come Pedersoli, nel 2016 debuttò a Varese concludendo terzo: forse le dimensioni di Citroen C4 non lo favorirono nel percorso stretto guidato. Lei ha scelto Focus?
«Proprio Luca Pedersoli (che penso partecipi al Laghi) mi ha parlato di Varese, della bellezza del clima agonistico e della selettività del tracciato nel misto stretto. Per ora mi sono iscritto con Ford Focus 2000, più lunga e possente di Fiesta Wrc 1600 turbo. Se un cliente del nostro team GP Racing dovesse optare per la Focus WRC nel Campionato Italiano, io disputerei Varese con la Fiesta. Poi occorre valutare tutto, Focus è 30 cavalli più potente ma anche 40 chili in più di peso e nello stretto è tutt’altro che agile. Decideremo presto».
Porro, lei è sempre stato apprezzato nel circus dell’automobilismo nazionale per essere un pilota generoso, che ama attaccare e dare spettacolo più che fare calcoli o tatticismi.
«La passione e l’entusiasmo per i motori me le ha passate mio padre Giancarlo, ex-pilota. Vivo in un territorio prealpino, da Biella, Domodossola, Varese, Como, Bergamo e Brescia, dove i rally sono molto popolari, dove chi vince oggi deve esprimere una sintesi di talento alla guida e di preparazione atletica ottimale ed è amato dalla gente che di motori se ne intende. Occorre capacità e ragionamento per saper guidare una World Rally Car e, quando auto ed equipaggio sono in sintonia, non resta che divertire il pubblico. So che a Varese esiste la prova show a Caravate con migliaia di spettatori: non vedo l’ora di disputarla».
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