LA PROTESTA
Ceresio senza pesci? «Colpa delle reti»
Specie sempre più rare: dilettanti contro professionisti

«Non riusciamo più a prendere pesci perché non ce ne sono più. Il lago è vuoto».
Il grido d’allarme proviene da tanti pescatori dilettanti che operano sulle rive del Ceresio e che vorrebbero che le autorità prendessero in seria considerazione il problema, che è andato intensificandosi negli ultimi anni e che pare dovuto a diversi fattori, tra cui - dicono i dilettanti - l’utilizzo sconsiderato delle reti da parte di alcuni pescatori professionisti.
A raccogliere le proteste è Carlo Ippoliti, referente dell’associazione ambientalista Verde-blu e lui stesso amatore.
«Il nostro povero lago è sempre più bistrattato - afferma -, prima vittima di inquinamenti gravi e ripetuti che ne hanno decretato le forti concentrazioni di nutrienti e l’abbassamento dei livelli d’ossigeno, poi è stato completamente depredato, tanto è vero che non riusciamo più a pescare nulla. Uno dei fattori che ha determinato la situazione è l’utilizzo incontrollato delle reti da parte di certi pescatori professionisti. Gettano 700 metri di reti da Porto Ceresio verso PonteTresa, da una parte e dall’altra del lago, ogni giorno per 365 giorni all’anno. In questo modo portano via tutto quello che c’è».
I dissapori tra i due mondi della parte italiana del Ceresio sono cosa risaputa, ma ora la protesta s’è fatta più determinata e accesa.
Lo sa bene il presidente dell’Unione pescatori del Ceresio, Fiorenzo Previatello, il cui motto, da sempre, è che «pescare è un’arte e una filosofia, per cui non basta lanciare un’esca e aspettare».
Secondo Previatello nel Ceresio «ci sono persici, lucioperca, boccaloni, carpe, cavedani, ma i quantitativi di alcune di queste specie ittiche sono molto diminuiti». Le motivazioni della scarsezza nella parte italiana del Lago di Lugano sarebbero diverse.
Ancora per Fiorenzo Previatello «per un 25% può essere considerato responsabile un troppo assiduo utilizzo delle reti. Mi spiego: secondo le regolamentazioni sull’attività di pesca, emanate dalla Commissione italo-elvetica, è possibile pescare con le reti tutto l’anno, a eccezione del sabato e della domenica. Ora, se anche tutti i pescatori fossero in regola, sarebbe opportuno fare appello al buon senso, perché è chiaro che più spesso e più a lungo si immergono le reti e più si prende pesce, ma, a lungo andare, si crea un disequilibrio. Alla base dell’attività, quindi, ci dovrebbe essere soprattutto il rispetto per il lago e il suo habitat».
Sul Ceresio, inoltre, non ci sono guardapesca, quindi non esistono controlli precisi e regolari.
«I controlli dipenderebbero dall’Ufficio caccia e pesca della Provincia di Varese - conclude il presidente -, che non ha sufficiente personale da mandare in pattugliamento. Chiunque noti delle irregolarità, tuttavia, può rivolgersi sempre alla Guardia di finanza della sezione operativa navale del lago di Lugano, che ha sede in via Casamora a Porto Ceresio».
© Riproduzione Riservata