ATLETICA LEGGERA
"Quel pene finto non mi fermerà"
Devis Licciardi, squalificato per la tentata frode all'antidoping, annuncia che rientrerà dopo aver scontato i tre anni di squalifica: "Nel frattempo sposerò Sara e guadagnerò molto"

Pentito? "No, perchè. Sono pulito". Amareggiato? "Sì, perchè sono stato troppo stupido". Devis Licciardi, 27 anni, di Brenno di Arcisate è stato squalificato dalla procura antidoping per tre anni perchè al controllo antidoping dopo gli Italiani di corsa su strada (10 chilometri) il 21 settembre a Molfetta si è presentato con un pene finto. Ha chiesto, però, che venisse analizzata sia l'urina contenuta nell'aggeggio, sia quella che ha fatto al momento. In entrambi i casi l'esito è stato negativo. Ripete: "Il Coni mi ha squalificato lo stesso ma non ha senso. Io volevo solo dimostrare che i controlli antidoping, così come sono svolti adesso, non funzionano". Lecito qualche dubbio su questa versione, eppure Devis, a distanza di tre mesi dalla squalificata comminata dal tribunale antidoping il 5 dicembre spiega quale fosse il suo teorema: "Ho sempre ripreso tutto e ho conservato i filmati perchè avrei tirato fuori il materiale prima delle Olimpiadi. Il problema è che mi ha giudicato chi ha fatto l'antidoping. Quindi è normale che mi abbia condannato". Che fare, a questo punto? Presentare ricorso o arrendersi? "Arrendermi mai ma oppormi avrebbe significato perdere altro tempo e altri soldi. Ho preferito dedicarmi ad altro, tanto tra tre anni ne avrò trenta e ancora tanta voglia di dimostrare che valgo davvero. Senza essermi spremuto in queste stagioni e con la mente più libera vedrete che tornerò ad andare forte". Nel frattempo il mezzofondista non è rimasto con le mani in mano. Si è buttato nel campo professionale e presto si darà da fare in due nuove, "importanti", iniziative che non vuole svelare ma che, garantisce, "mi permetteranno di guadagnare parecchio e, quando riprenderò, avrò tempo di allenarmi". La più grossa novità, invece, riguarda il campo sentimentale perchè Devis ha deciso di sposarsi a luglio con Sara Malpetti, la fidanzata, che aveva comprato il pene finto su internet ("io in quel periodo ero in raduno ed è normale che l'aggeggio sia arrivato a lei") e che è stata inibita per tre anni e mezzo alla frequentazione degli impianti sportivi del Coni. "Assurdo", va ripetendo Devis. Che si ribella di fronte agli insulti diretti a lei e alla compagna su internet: "Voi non avete idea di quanta cattiveria c'è stata nei nostri confronti, soprattutto di Sara. E' stata massacrata. Siamo stati condannati, è vero. Ma non abbiamo ammazzato nessuno". E gli amici? "Guarda, quelli dell'aeronautica (la società per cui correva Licciardi, da cui si è congedato, ndr) mi evitano come la peste bubbonica". L'unico desiderio, allora, non è di dimenticare quel che è accaduto ma di denunciare «le tante falsità che circolano nel mondo dell'atletica». Ovvero? «Perchè non vanno a fare i controlli nelle corse su strada. Ormai il termine amatoriale non esiste più. Non parliamo degli stranieri, ce ne sono tanti che arrivano qui, vincono e non vengono mai controllati. Io volevo smascherare anche questo sistema ma sono stato un ingenuo e ora pago per tutti". Non gli resta, allora, che dedicare ora i suoi sforzi per i nuovi lavori e per la vita matrimoniale che l'attende. Ora abita a Clivio, al confine con la Svizzera perchè è proprio in terra elvetica che sta trovando chi gli dà fiducia e crede in lui. "Ma tornerò a correre. La mia carriera non è finita".
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