IL PERSONAGGIO
«Questo Stato non esiste»
Imputato disconosce il tribunale e denuncia tutti: a processo per percosse, chiede risarcimento in once d’argento

Nel 2012 picchiò selvaggiamente un vigile, lo insultò, minacciò i colleghi. Da quel giorno il cinquantaquattrenne è l’incubo di tutto il palazzo di giustizia e degli avvocati a cui tocca l’ingrato compito di difenderlo.
Perché l’uomo disconosce la propria identità, non riconosce lo Stato italiano («è solo una società di diritto privato»), non dà alcun valore alle leggi e alle normative vigenti e come se non bastasse non consente a nessuno di rivolgersi a lui, pena il pagamento di 16mila once d’argento puro al novantotto per cento. Ieri mattina è arrivato in aula per il processo davanti al giudice monocratico Sara Cipolla e l’udienza è stata di quelle che difficilmente il pubblico dimenticherà. «Io non sono l’imputato, sono il legale rappresentante», ha spiegato Cesare Moroni, fornendo un documento della setta a cui appartiene e che lo conosce come Moroni Fruttidigelso (notare, il gelso anticamente in Italia era chiamato morone).
«Non vi riconosco come autorità, io con voi non parlo. E voglio i nomi di tutti, perché denuncio tutti». A dire il vero l’ha già fatto. All’epoca dell’udienza preliminare, Fruttidigelso denunciò per corruzione il gup, il pubblico ministero che ne chiese il rinvio a giudizio, il presidente del tribunale. «Siete esattori di uno Stato che non esiste», scrisse in un articolato documento dai toni visionari. Già, perché l’uomo è entrato nel magico mondo dell’Eterna Essenza, che con un presunto protocollo di Istanbul fissa punti molto chiari. E che fa parecchi proseliti. C’è anche un libro che parla della struttura filosofica del gruppo, enunciando i principi base, che lo stesso imputato ha riassunto in aula.
«È un fatto di legge universale: non esiste più nessuno stato o presunto tale, più nessuna corporazione o altro essere umano che possa dare validità a questa Sovranità, solo Eterna Essenza (o Dio, o la Fonte di tutto ciò che è) può farlo e lo ha fatto. Tutti gli esseri umani agiscono nella capacità di entità individuali, senza una rete corporativa di sicurezza e con la piena responsabilità. La dichiarazione dell’Io è una dichiarazione di sovranità, dichiarazione che oggi ogni essere umano può decidere, in totale e illimitata responsabilità, di fare».
A un certo punto dell’udienza - che è stata seguita a bocca aperta da molti degli avvocati, dei testimoni e degli imputati per altri procedimenti - sono dovuti intervenire i carabinieri per richiamare all’ordine Fruttidigelso. Non a caso il pubblico ministero Nicoletta Matricardi ha chiesto una perizia psichiatrica per valutare la sua capacità di intendere e di volere. Intanto l’uomo attende il risarcimento in once d’argento da chiunque si sia permesso di rivolgergli la parola. Solo in avvocati, dovrà intascare circa 150mila euro al cambio con la valuta corrente.
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