DOPO LA DENUNCIA
Rapina al Parco Molina: quattro arresti
La Questura di Varese ha chiuso le indagini sul violento episodio

Nelle prime ore della mattinata di oggi, giovedì 5 giugno, la Polizia di Stato di Varese ha dato esecuzione all’Ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere emessa dal gip del Tribunale di Varese nei confronti di quattro ragazzi, di cui due di nazionalità straniera e altrettanti di nazionalità italiana, di età compresa tra i 18 ed i 19 anni, ritenuti gli autori della violenta rapina commessa un mese fa al Parco Molina.
Gli arresti sono arrivati al termine di una approfondita attività di indagine esperita d’iniziativa e nell’immediatezza dei fatti dagli investigatori della Squadra Mobile della Questura, che ha portato all’individuazione e alla denuncia dei quattro giovani, riconosciuti quali autori della rapina aggravata commessa in Varese, nella notte fra il 3 e 4 maggio scorsi.
Quella sera, infatti, il 31enne dopo essere stato adescato tramite un social di incontri, è stato convinto a fissare un appuntamento con il suo interlocutore, di fatto avvenuto in un luogo cittadino buio e isolato, dove ad attenderlo, in realtà, c’era il gruppo criminale che, ben organizzato, gli ha teso un vero e proprio agguato, «eseguito con brutale violenza», precisano da Palazzo Italia.
Gli stessi, infatti, ognuno con un ruolo ben preciso, si sono scagliati contro l’uomo, aggredendolo dapprima all’interno della sua auto, per poi trascinarlo con forza fuori, colpendolo con numerosi pugni al volto.
La vittima ha cercato di fuggire e chiedere aiuto in una vicina abitazione, ma è stata inseguita e percossa ancora. Il gruppo, quindi, si è allontanato in tutta fretta a bordo dell’autovettura sottratta alla persona offesa unitamente al suo smartphone, impedendo così al malcapitato di fare ulteriori richieste di aiuto.
La successiva analisi dei filmati realizzati da diverse telecamere del centro cittadino, nonché gli ulteriori approfondimenti investigativi svolti nell’immediatezza dagli operatori della Sezione “Antirapina” della Mobile di Varese, hanno consentito la puntuale ricostruzione dei fatti che ha permesso, in un primo momento, di rinvenire l’auto sottratta alla vittima ed in seguito «di attribuire specifici ruoli e condotte a tutti i componenti del gruppo criminale, quadro indiziario pienamente condiviso dalla Procura della Repubblica e dal gip del Tribunale di Varese che ha disposto per tutti gli autori del fatto la misura cautelare della custodia in carcere», si conclude la nota.
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