Centrodestra
Salvini show a Ponte di Legno: fra un anno ci torno da premier
La road map per il governo dell'altro Matteo: "Blindare confini, ripulire l'Italia, tagliare tasse". E la Lega 'vota': 'mai più con Alfano Verdini Casini' .

Roma, 16 ago. (askanews) - Matteo Salvini show nel tradizionale appuntamento annuale serale di Ferragosto della Lega al palazzetto dello sport di Ponte di Legno che ospita la festa del Carroccio, stracolmo di camice e bandiere verdi pronte ogni due per tre ad acclamare l'altro "Matteo premier". Ovvero il tema unico dell'evento, con tanto di scritta a caratteri cubitali alle spalle del leader del Carroccio intervistato sul palco. E che il forfait last minute di Paolo Del Debbio facilita ancora di più trasformarsi da annunciata intervista pubblica in "one man show", a conclusione di una lunga giornata di vacanza pubblica ferragostana trascorsa da Salvini per prati colli e saghe a Ponte di Legno in compagnia fissa di Isabella Isoardi a beneficio di selfie, flash e telecamere.
Road map, paletti e programma per il ritorno al governo di centrodestra che Salvini ha dato per certo e "promesso" dopo le elezioni politiche del prossimo anno e che vuole essere almeno nelle sue intenzioni il primo a guida leghista, sono stati riassunti da lui stesso nei primi cinque minuti del lungo show che ha poi ripassato in rassegna e riproposto ogni slogan e de ja vù del repertorio salviniano: dai migranti alla sinistra e al centrodestra, passando per le ironie sulle accuse di sovranismo trumpiano e fascioleghismo lepenista.
"Non ho mai visto, almeno a mia memoria - è stato l'esordio della
quarta volta di Salvini sul palco della festa della Lega a Ponte
di Legno da segretario - il palazzetto così pieno. Fatevi un
applauso da soli. Per parte mia invece mi prendo con ciascuno di
voi un impegno preciso: questo di ferragosto 2017 è l'ultimo
intervento che io faccio a Ponte di Legno con la Lega
all'opposizione. La prossima volta lo farò avendo portato prima
la Lega al governo. Avremo anche già iniziato a rupilirlo e
rilanciare il nostro bel Paese".
"Io - ha affermato Salvini- il nome di Alfano non lo voglio
neanche sentire nè pronunciare: se lo faccio inizia a piovere
dopo tre giorni di sole. Alfano porta sfiga. Alle elezioni io
voglio vincere e iniziare da subito a cambiare l'Italia: la
voglio ripulire, ne voglio blindare i confini, le voglio tassare
le tasse. Altre ideuzze su cose fare ne ho parecchie. Ma voglio
realizzarle includendo tutti, senza lasciare fuori nessuno.
Aperto al confronto e alla discussione. Una cosa sola va messa in
chiaro da subito: non voglio raccattare poltranari di
professioone che cambiano 18 partiti ogni quarto d'ora pur di
manentere i loro lauti stipendi pubblici".
Il forte del boato da stadio che accompagna le sue parole, rende
facile a Salvini sottoporre al voto popolare dei lumbard accorsi
a Ponte di Legno il bando-veto a nuove alleanze con ex Pdl.
"Alzi la mano Chi ritiene che non ci dobbiamo più alleare con
Alfano, Verdini, Casini, Cicchitto, Fini e i tanti altri andati
di là e che ora sentono aria di vittoria di qua e vorrebbero
tornare alzi la mano...". Il risultato è scontato e la selva di
polsini e bandiere verdi al vento non si contano. "Bene - prende
atto e ratifica il leader-candidato premier: c'è l'unanimità,
hanno deciso loro: questo è deciso...".
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