LA TRAGEDIA DI SAMARATE
Alessandro Maja va in carcere
L’avvocato: «Gli hanno detto che oggi lo avrebbero traferito dal San Paolo»

«Mi ha detto che gli avevano riferito che oggi lo avrebbero riportato in carcere».
Parola di Enrico Milani, l’avvocato di Alessandro Maja, 57 anni, l’uomo che la notte tra il 3 e il 4 maggio scorsi ha ucciso la moglie Stefania Pivetta, 54 anni, e la figlia minore Giulia, nella loro villetta ai Samarate.
Maja fino a questa mattina, martedì 31 maggio, era nel reparto psichiatrico carcerario del San Paolo di Milano in attesa di essere portato in carcere a Monza.
Milani questa mattina è andato a trovarlo insieme alla collega Sabrina Lamera, per dirgli che il figlio Nicolò è uscito dal coma.
«Gli abbiamo comunicato che Nicolò ha dato segni di miglioramento, che si è mosso, e lui ha reagito con una parvenza di sorriso, ma è come se vivesse in un mondo tutto suo - ha detto l’avvocato - ci ha detto che sta assumendo circa 15 pastiglie al giorno, che credo siano necessarie per tenerlo sedato, per questo non credo che traspaiano molte emozioni» ha aggiunto.
Maja inizialmente era stato dichiarato incompatibile con il carcere per le sue condizioni psichiatriche. «Non so cosa abbiano concluso i medici, noi non sappiamo nulla - ha aggiunto Milani - Di certo serve una perizia psichiatrica che certifichi se Maja fosse o meno capace di intendere e volere quando ha agito». r.w.
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