LA REQUISITORIA
«Tentò d’uccidere. Merita 10 anni»
Nel 2016 un tunisino appiccò il fuoco alla casa in cui viveva la moglie. Il pm chiede la condanna
Il 18 agosto 2016 un autotrasportatore tunisino che all’epoca aveva 54 anni appiccò il fuoco all’appartamento in cui viveva con la moglie italiana e il figlio di dieci anni.
Nell’incendio la donna aveva rischiato di morire, allora il pubblico ministero Nicola Rossato aveva formulato a carico dello straniero l’ipotesi di accusa di tentato omicidio, ottenendone quindi la sua custodia cautelare in carcere. Difeso dall’avvocato Alberto Talamone, il tunisino è comparso in aula per affrontare davanti al giudice Nicoletta Guerrero il giudizio con rito abbreviato. Il primo nodo da sciogliere è stato quello relativo alle perizie psichiatriche. Tre diversi professionisti sono infatti giunti a tre diverse conclusioni: per uno quando appiccò il fuoco il 54enne era in grado di intendere e volere; per un altro ne era solo parzialmente in grado, mentre per un terzo ne era totalmente incapace perché completamente sconvolto dall’uso di droga che gli impediva da giorni di dormire.
Guerrero ha deciso che l’uomo era in grado di capire, e che ora deve essere processato. La parola è quindi passata alla pubblica accusa: Rossato ha riassunto i fatti, poi ha espresso le sue valutazioni. Secondo il pubblico ministero l’ex autotrasportatore era ben consapevole che appiccando il fuoco avrebbe potuto uccidere la moglie, quindi al termine della sua requisitoria ha chiesto una condanna a 12 anni. Che con le aggravanti sono saliti a 15, e che poi ridotti di un terzo per effetto dell’abbreviato sono diventati dieci.
Il 20 marzo la parola passerà alla difesa: due anni fa durante l’interrogatorio di garanzia il tunisino aveva spiegato di non voler far del male né alla moglie né al figlio. Aveva dato fuoco all’appartamento perché voleva uccidersi, e quando in un barlume di lucidità di era accorto di quello che stava facendo aveva detto al suocero di chiamare subito i carabinieri.
La moglie, che gli ha sempre creduto, non lo ha mai abbandonato.
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