MOLESTIE ONLINE
«Lara, vita mia, tremo per te»
A processo un altro spasimante dell’ex europarlamentare Comi

«Lara, vita mia, sono gonfio di vita per te, tremo tutto, voglio fare l’amore con te»: l’ennesimo spasimante molesto dell’ex europarlamentare di Forza Italia Lara Comi è a processo a Busto Arsizio.
Ha settant’anni e una passione bruciante per la trentasettenne che, nel frattempo, è a giudizio per reati contro la pubblica amministrazione. I messaggi che per un anno, a partire da giugno del 2018, le inviava su messenger e via mail sono una miscellanea di grottesco e di osceno, scritti in un italiano improbabile, patetici nel loro intento poetico. E sono tutti agli atti del fascicolo dibattimentale su cui dovrà esprimersi il giudice Giulia Pulcina.
Lara Comi, all’epoca in piena attività politica, capì subito che il corteggiatore di origini siciliane, ma emigrato a Livorno, avrebbe seguito le orme dello stalker veneziano e quindi si rivolse subito alla polizia della Questura di Varese che, a sua volta, interessò il pubblico ministero Susanna Molteni. Il settantenne era in preda al delirio: «Ti amo da dieci anni, ti sogno, ti vedo sempre al mio fianco, ti parlo mentre guido perché sei seduta lì vicino». Le avances erano piuttosto esplicite e molto meno raffinate di quelle che le aveva riservato l’imprenditore di Jesolo (condannato in primo grado proprio a settembre del 2018 a dieci mesi). «Ti immagino a letto senza vestiti, hai un neo sul petto, penso ai tuoi piedi», era in genere l’introduzione a un ben più pesante martellamento di frasi volgari. «Ti seguo ovunque, oggi sei vestita di bianco, ti vedo, sono con te, lo so che il tuo lavoro è più importante di me e l’ho sempre rispettato».
Il settantenne era così ossessionato dalla forzista da inondarla di condoglianze per la morte della nonna: «Sarà sempre con te, ti guiderà dall’alto». Sta di fatto che a gennaio del 2019 ci fu una prima udienza davanti al gip che rigettò il decreto penale di condanna per molestie. La Procura quindi procedette con la citazione diretta a giudizio. L’altro giorno in aula non si sono presentati né l’avvocato del siciliano né quello di Lara Comi, ma tanto il processo non sarebbe entrato nel vivo perché era solo uno smistamento. Se ne riparlerà a maggio.
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