L’EMERGENZA
Saronno, coltello puntato in faccia per pochi soldi
Altro episodio di criminalità in stazione: vittima una 18enne presa di mira da due nordafricani

Diciotto anni, si è ritrovata col coltello puntato dritto in faccia, sulla banchina della stazione ferroviaria di “Saronno Centro”, in pieno giorno (erano circa le 11.30 di martedì): di fronte a lei due nordafricani che le avevano appena rovistato nello zainetto per prenderle i pochi soldi che aveva con sé, e che volevano pure il telefonino. Provvidenziale l’intervento di alcuni altri viaggiatori, che si sono fatti avanti mettendo in fuga gli aggressori. La giovane - comprensibilmente scossa - è rimasta incolume ed ha informato i famigliari di quel che era appena successo.
TROPPI PRECEDENTI
È questo solo l’ultimo fatto preoccupante allo scalo di piazza Cadorna, dove l’elenco - anche recente - di furti, rapine e aggressioni ai danni degli utenti, interventi per risse ed ubriachi è davvero lunghissimo. Infatti ultimamente in stazione, ad ogni ora del giorno e della notte, si stanno verificando episodi criminosi, sulle banchine e nei sottopassi verso i binari. Nel mirino soprattutto chi porta in spalla degli zaini. La tecnica da parte dei malviventi - che evidentemente non si curano affatto della presenza delle telecamere di sorveglianza - è sempre quella di avvicinarsi alla vittima e, cercando di non farsi notare, rovistare nello zainetto e prendere tutto quanto possibile. Ma è anche capitato che nei giorni scorsi un passeggero, salendo sul treno, sia stato alleggerito del telefono cellulare che aveva nella tasca posteriore dei jeans.
ARRESTO A SARONNO SUD
Proprio l’altro giorno l’arresto, per tentato omicidio, di un 28enne originario della Tunisia, in Italia senza permesso e occupazione, per quanto avvenuto la sera del 11 marzo nei pressi della stazione di Saronno Sud dove era stato trovato un 17enne, suo connazionale, gravemente ferito a coltellate per futili motivi. Le indagini dei carabinieri del maggiore Fortunato Suriano hanno portato ad identificare l’aggressore, infine rintracciato a Caronno Pertusella, in un alloggio di corte dove era ospitato da un italiano, a sua volta denunciato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
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