IGIENE URBANA
Sieco-Cassano: ancora una fumata nera
L’azienda ha diramato una nota che frena le ipotesi di riavvicinamento con il Comune dopo lo strappo di luglio

Caso Sieco: se prove di dialogo tra la società e il Comune di Cassano Magnago ci sono state, non bisogna farsi illusioni. È una nota diramata nel pomeriggio di venerdì 7 febbraio e sottoscritta dall’amministratore unico della società Fabio Giordani e dalla presidente dell’Ufficio di coordinamento Anna Pugliese, che è anche sindaca di Cairate, a frenare circa le ipotesi di riavvicinamento tra il Comune e l’azienda che da vent’anni raccoglie i rifiuti in città, dalla quale Palazzo Mazzucchelli è stato escluso lo scorso anno.
«IGNORATE EVIDENZE TECNICHE ED ECONOMICHE»
«L’ultima proposta ufficiale formulata da Sieco e non accettata dal Comune di Cassano risale a luglio 2024. Successivamente sono seguite alcune riunioni tra le parti su questioni tecniche con ampia, ma non accolta, disponibilità di Sieco», si legge nel testo. Da allora la società non avrebbe più formalizzato altre proposte. Poi il commento circa la decisione del Comune di avviare una gara per trovare un gestore a cui affidare il servizio: «La società prende atto della volontà dell’Amministrazione di procedere a gara pubblica, ma sottolinea che questa decisione si basa su valutazioni che sembrano ignorare le evidenze tecniche ed economiche già emerse nei mesi scorsi». Infine la chiosa conclusiva: «Sieco si riserva ogni azione necessaria a tutela dei propri diritti e della propria corretta gestione e immagine, nel rispetto delle normative vigenti e nell’interesse della collettività».
IL COMUNE SPINGE PER IL BANDO
La volontà di Cassano di procedere con un bando, anziché con un affidamento cosiddetto in-house, per trovare il gestore della raccolta della spazzatura (con un contratto della durata di due anni più uno di eventuale prolungamento), come soluzione cuscinetto in attesa dell’evolversi della situazione con Sieco, era stata annunciata dall’Amministrazione giovedì sera - 6 febbraio - nel corso di una commissione consiliare in municipio. Nel documento di tre pagine diramato venerdì dalla Sieco si ribadisce la posizione della società: «Quando Cassano Magnago ha formalizzato il proprio recesso dai contratti in essere ha auto-determinato la propria uscita dalla società». Con la sottolineatura di un elemento che è stato centrale nell’intera vicenda, ovvero le “posizioni di forza”: «Tutti hanno gli stessi diritti e doveri, indipendentemente dalla propria dimensione o rilevanza territoriale».
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