L’INTERVISTA
«La rotonda? Ne farei altre»
Speroni (Lega): traffico più scorrevole e sicuro. Le rotatorie esistono pure sugli Champs Elysées parigini
«La rotonda sul viale della Gloria? Dal punto di vista viabilistico è sicuramente un’infrastruttura utilissima».
Quella in arrivo è anzi una soluzione talmente apprezzata dal leghista Francesco Speroni che lui già avanza la proposta ulteriore.
«Compatibilmente con le risorse a disposizione nelle casse comunali, rotonde simili - dice - le dovremmo costruire sull’intero viale, a partire dall’incrocio del Tribunale, dove capita di fare code lunghissime».
Insomma, il segretario del Carroccio cittadino sfida i tanti detrattori del progetto che ha portato alla decisione di installare il rondò. E lo fa al punto tale da chiedere di procedere sulla stessa linea.
«Sia chiaro - premette - che il mio ragionamento è completamente slegato dall’opportunità di piazzare un supermercato accanto all’ex-Borri e dalle esigenze di accessibilità dei clienti. Io parlo solo da utente della strada».
D’altronde, nel ragionamento speroniano, «il viale in questione non è una zona di passeggio ma un luogo di transito, specialmente per i mezzi a motore». «Basta andare a vederlo - aggiunge - per rendersene conto. Per questo dico che, quando la rotonda sarà pronta, il traffico secondo me scorrerà meglio e si rivelerà una cosa utile».
Per quanto lo riguarda, anche le tesi ambientaliste hanno poca consistenza.
A partire dal sacrificio dei tigli.
«In una Busto che conta oltre ventimila piante, non mi pare un grande sacrificio, anche perché ne saranno piantumate più di quelle tolte e perché il beneficio che portano contro l’inquinamento è minimale rispetto a quello che si elimina evitando che migliaia di macchine stiano ogni giorno ferme per minuti con il rosso a sgasare».
Neppure il fattore estetico della strada alberata compromessa lo turba più di tanto.
«Intanto, come ho detto, quello è un viale di percorrenza e non per andare a fare una passeggiata. Non è certo un parco o una piazza pedonale, bensì una carreggiata rispetto alla quale bisogna fare ciò che si può per favorire il transito dei mezzi», rimarca di nuovo l’ex ministro.
«Inoltre ho letto che i contestatori denunciavano la distruzione degli Champs Elisées bustocchi, ma dovrebbero sapere che proprio quelli parigini hanno in mezzo un paio di rotonde».
Ed ecco che qualche istante dopo l’intervista, Speroni certifica la cosa spedendo immagini aeree di uno dei più noti viali del mondo.
Insomma, rispetto a chi ha dato battaglia sul progetto, la posizione del primo partito cittadino è chiara.
«Se si potesse, spingeremmo per riempire l’intera tratta di queste soluzioni viabilistiche, come peraltro già avviene nella prosecuzione su viale Boccaccio e viale Borri. Non è la nascita della Coop che influisce sulla mia valutazione, ma solo la certezza che più incroci semaforici si possono togliere e meglio è».
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