CONSIGLIO COMUNALE
Chiusa l’era Galli, in dieci minuti
Ratificata in aula la “decadenza” dell’attuale viceministro dalla carica di sindaco
Il dopo Galli è ufficialmente cominciato con la presa d’atto della decadenza del sindaco-viceministro. È cominciato in modo fin troppo rapido (meno di dieci minuti per liquidare i due punti che riguardavano la posizione dello stesso Galli), quasi scontato, con un posto libero al tavolo della giunta, quello che, fino a poche settimane fa, era del sindaco di cui il Consiglio comunale nella seduta di venerdì 12 ha certificato la decadenza, conseguenza della incompatibilità fra la carica di primo cittadino e quella di viceministro.
La legislatura durerà fino a maggio, mese in cui, molto probabilmente, si tornerà a votare. Nuove elezioni alle quali si arriverà con una squadra di governo rinnovata nelle deleghe e identica, nelle persone, a quella che Dario Galli aveva scelto poco più di un anno fa. Un rimescolamento degli incarichi deciso per evitare che alle elezioni amministrative si arrivasse con un commissario, garantendo così all’amministrazione di poter lavorare. Nuovi incarichi che il presidente del consiglio Mario Clerici ha annunciato in apertura di riunione, una riunione alla quale l’ormai ex sindaco Galli non ha partecipato. Clerici ha letto anche la comunicazione dello stesso Galli con la quale annuncia la sua decisione di continuare la sua attività nella squadra di governo. Quindi la delega di vicesindaco, ad esempio, passa ufficialmente da Franco Accordino (Movimento Prealpino) a Claudio Ceriani (indipendente in quota Lega) che continuerà ad occuparsi anche di lavori pubblici e urbanistica. Sarà lui a guidare l’amministrazione fino a quando si apriranno le urne. Accordino, oltre che responsabile dei servizi sociali, dovrà occuparsi anche di Polizia locale e commercio.
La votazione è stata una formalità anche se sulla presa d’atto della decisione di Galli i tre consiglieri del Pd si esprimono in modo diverso. La maggioranza ha solo preso atto senza commenti. Ma chi si aspettava un dibattito acceso, uno scontro duro, soprattutto sotto l’aspetto politico, è rimasto deluso.
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