VIA MELZI
Rotonda infinita, progetto dopo 10 anni
Lavori a giugno, con le scuole chiuse, su uno snodo fondamentale. È un’area affollata ogni giorno dagli studenti e “porta” per Como e la Svizzera

Ci siamo: il progetto per sistemare la rotonda di via Melzi è arrivato sui tavoli del vicesindaco e degli assessori. Un progetto atteso da oltre dieci anni, da quando, demolita una parte dell’edificio - oltre che di altri vecchi stabili - che si affaccia sull’incrocio fra la stessa via Melzi, via Sopranzi, via Zara e via Pavoni, l’amministrazione di allora decise di riorganizzare la circolazione in una zona ad alta densità di traffico. Una zona che si trova in pieno centro storico, dunque con le strade pensate per quei tempi, e soprattutto è posta all’imbocco della direttrice che si inoltra nei boschi della Pineta e collega la Svizzera e il Comasco.
Dopo la demolizione degli edifici, alcuni dei quali ormai fatiscenti, il titolare dei lavori pubblici della prima giunta Candiani, il compianto Livio Bianchi, dette disposizione al personale dell’ufficio tecnico di delimitare l’area sulla quale doveva essere realizzata la rotonda con il new jersey. Doveva essere una soluzione provvisoria, è stata una soluzione, per varie ragioni, a lunga scadenza, se è vero che sono passate due legislature e mezza prima che il progetto potesse essere consegnato alla giunta.
Un percorso che è arrivato al capolinea nei giorni scorsi e che sarà messo in pratica a partire dalla metà di giugno: «Aspettiamo la chiusura delle scuole e poi apriamo il cantiere per un’opera attesa da tantissimi anni, confermando quell’idea dell’amministrazione del fare che abbiamo messo in campo nel corso di questi mesi», spiega il vicesindaco Claudio Ceriani.
Avviare i lavori quando le scuole sono chiuse non è un capriccio ma una necessità. Infatti fra gli aspetti di cui tenere conto ci sono proprio le scuole, servite, ogni giorno, da decine di pullman che trasportano gli studenti dai loro paesi di residenza oppure dalla stazione fino alla “cittadella” scolastica di via Gramsci. Pullman che devono districarsi fra strettoie e repentini cambi di marcia che rallentano il traffico intenso nelle ore in cui aprono e chiudono i plessi.
Realizzare la nuova rotonda comporta una spesa di quasi 153mila euro, 120mila finanziati con un mutuo e quasi 33mila pescati dall’avanzo di amministrazione. Essendoci uno spazio sufficiente, i progettisti non hanno pensato solo ai mezzi a motore, ma hanno creato anche piste riservate ai ciclisti e ai pedoni. Insomma: la viabilità compatibile che si sposa con la viabilità necessaria al trasporto degli studenti ma anche alla mobilità di chi, per esempio, raggiunge con la propria auto i posti di lavoro nella Svizzera o nel Comasco. Luoghi dove il trasporto pubblico non è il massimo.
© Riproduzione Riservata