A MALPENSA
Trenta chili di eroina in valigia: arrestata
Nigeriana sbarca ma viene perquisita, ammanettata, interrogata e messa ai domiciliari
È arrivata sabato 1 ottobre all’aeroporto con sei valigie. La ventottenne nigeriana veniva da Lagos via Addis Abeba e la sua destinazione finale sarebbe stata Roma, dove risiede.
Ma all’Agenzia delle dogane i funzionari hanno deciso di perquisirle i bagagli con grande scrupolo e hanno avuto l’intuizione giusta: tre di essi contenevano 29,35 chili (lordi) di eroina, nascosta in doppifondi, sotto vestiti, scarpe e oggetti etnici che a quanto pare importava dall’Africa con cadenza regolare.
«NON SAPEVO»
«Non sapevo ci fosse droga nelle valigie», ha dichiarato davanti ai panetti dello stupefacente più consumato tra gli anni Settanta e i Novanta, caduto in disgrazia con la morìa di tossicodipendenti ridotti a zombie e tornato in auge negli ultimi tempi, da quando - abbandonate le siringhe - se ne apprezza l’inalazione. E infatti è già il secondo arresto per traffico di eroina in pochi giorni: settimana scorsa allo scalo era sbarcato un ovulatore. Come lui, anche la ragazza è finita in manette d’intesa con il pubblico ministero e poi portata in carcere a San Vittore.
AI DOMICILIARI
Ieri mattina, martedì 4 ottobre, la ventottenne è stata interrogata dal gip e ha ribadito la sua verità: non era la prima volta che portava in Italia merce africana, destinata a mercatini e a bazar, una volta tornata a Roma avrebbe come sempre consegnato i bagagli a un connazionale senza porsi domande o dubbi sul contenuto.
È apparsa sincera. Il giudice ha accolto la richiesta dell’avvocato Genoni di concederle i domiciliari nella capitale, con divieto assoluto di comunicare con il mondo esterno.
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