CATTIVERIA
Ladri fanno sparire uova di cigno
I volontari denunciano un misterioso furto avvenuto probabilmente su commissione

Hanno commosso e riempito di gioia e speranza le giornate della lunga reclusione. Per ringraziamento sono stati derubati dei loro cuccioli.
Un autentico rapimento è stato messo a segno ai danni di una coppia di cigni, nei pressi della Lanca di Bernate, una delle località più amene e incontaminate dell’intero Parco del Ticino. Difficile dire se mamma e papà cigno siano gli stessi esemplari che nuotando nel silenzio del Naviglio Grande erano scesi indisturbati fino alla Darsena di Milano venendo lì fotografati e conquistando così una meritata ribalta.
Certo è che appena una settimana dalla completa conclusione del lockdown è bastata a qualche ignoto per individuare il nido e per sottrarre le uova ormai prossime alla schiusa. Sono stati i volontari del Parco del Ticino a rendersene conto e a denunciare l’accaduto la scorsa settimana. Più che un atto di pura cattiveria, gli stessi volontari propendono a pensare che il furto sia stato commesso a scopo di lucro, o che possa essere stato addirittura commissionato.
A quest’ora, spiegano i volontari, i piccoli cigni potrebbero già essere finiti a impreziosire qualche contesto privato, come una villa con laghetto. Ben più difficile sarebbe stato invece tentare di sottrarli alla madre una volta nati, provocando le ire dell’animale. Quanto meno, mentre la notizia ha preso a girare, il vergognoso gesto ha provocato la riprovazione generale. Tanto che alla Lanca, nelle vicinanze del nido violato, è apparso un cartello intimidatorio nei confronti dei ladri, perché la prossima volta che ci riproveranno non vada per loro troppo liscia.
E mentre a Bernate si prova a raccogliere qualche indizio per risalire al colpevole, altre uova di cigno sono arrivate alla schiusa alla presenza dei legittimi genitori. È il caso di Arturo e Zoe, una coppia di cigni che da qualche giorno sono diventati i beniamini del Consorzio del Villoresi: con i loro quattro piccoli appena nati e coperti dalle prime piume, hanno risalito i canali fino alla diga del Panperduto, ricevendo le attenzioni entusiastiche del presidente del consorzio Alessandro Folli, che si è recato personalmente a dare loro da mangiare.
© Riproduzione Riservata