TRAGEDIA IN FAMIGLIA
Uccide il figlio a fucilate, andrà ai domiciliari
La decisione del gip dopo il delitto di Ornavasso. Lunedì sarà eseguita l’autopsia sul corpo di Nicolò Borghini

Edoardo Borghini, il padre arrestato dai carabinieri per aver ucciso il figlio Nicolò domenica sera nella loro casa di Ornavasso, uscirà dal carcere di Pallanza questa mattina, giovedì 23 gennaio, e andrà a casa del fratello ad Arizzano, sulla collina verbanese, che lo ospiterà.
LA DECISIONE
Il giudice per le indagini preliminari Rosa Maria Fornelli ha convalidato l’arresto dei Carabinieri e concesso i domiciliari, chiesti dal suo avvocato Gabriele Pipicelli (che come prima istanza ne aveva chiesto la remissione in libertà). Borghini, accolto dal fratello, non potrà comunicare con l’esterno, salvo con i familiari che vivranno con lui. La pubblico ministero Laura Carrera aveva invece chiesto che rimanesse in carcere. Lunedì prossimo, 27 gennaio, sarà eseguita l’autopsia, affidata al medico legale Carola Vanoli, sul corpo del figlio Nicolò.
IL RACCONTO DAVANTI AL GIP
«Sono già morto», ha detto ieri Borghini al gip, ripercorrendo le drammatiche scene del delitto, consumato per difendere la moglie che era stata aggredita dal figlio in una delle sue esplosioni di violenza. Borghini ha risposto per quattro ore alle domande, raccontando la storia di un figlio problematico e di genitori esasperati da frequenti esplosioni di rabbia. Domenica sera il giovane si era infuriato come spesso accadeva, ma forse con più violenza, mettendo le mani addosso al padre e alla madre. E così il padre ha preso il fucile da caccia e ha sparato due colpi, uccidendo il figlio. Un gesto motivato, ha spiegato, dalla esasperazione e per difendere la moglie. Un gesto terribile, contro natura, ha sottolineato il suo avvocato, «una tragedia», che gli costa ora l’accusa di omicidio volontario aggravato dal rapporto padre-figlio.
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