IL LUTTO
Varese, addio al re della pizza al trancio
Si è spento Sauro Zei: ha servito generazioni di varesini. Il ricordo della moglie Carla

È scomparso all’età di 86 anni Sauro Zei, pizzaiolo noto a Varese, un personaggio conosciuto da tanti in città. Tanti infatti ricordano di avere acquistato e gustato, per anni, ottimi tranci di pizza preparati proprio da Sauro, cibo apprezzatissimo nel negozio in via Morosini (una via che in questi ultimi anni fa discutere per la sicurezza). Il luogo era assai noto alla fine degli anni Settanta, meta di generazioni di studenti che si recavano in negozio a sfamarsi dopo essere usciti da scuola. Lascia la moglie Carla e la figlia Ilaria.
Una lunga vita, quella di Sauro, dedicata al commercio, attraverso anni, difficoltà, trasformazioni della città e della clientela. Come ricorda la moglie Carla tutto partì all’epoca dell’ultima guerra, nel ‘39, anni lontani, in cui tutto il Paese era più povero e con maggiori difficoltà. Tutto era partito con una pizzeria, “Da Quinto”, che era anche bar e tavola calda, all’angolo tra via Manzoni e via Mazzini.
Gli edifici a quell’incrocio ospitavano diversi negozi ed erano il cuore della Varese dei mercati. Tempi lontani, una città molto diversa e molto più tranquilla, benché fossero tempi nei quali non mancavano miseria e problemi. Tempi nei quali il dolce era il castagnaccio, uno degli alimenti di cui ci si nutriva tirando avanti a fatica.
La moglie di Sauro Zei ricorda così l’attività del marito: «Con il fratello, Sauro aveva aperto tre pizzerie: una in via Manzoni, una a Biumo e una a Como. Poi approdarono in via Morosini, dove restarono per una ventina d’anni, facendosi tanti clienti affezionati». Pizzerie che servivano caldissimi tranci di pizza, e al negozio si affiancava anche un commercio ambulante.
Come ricordava nella sua rubrica su “La Prealpina”, “La mia Varese”, l’indimenticabile cronista Anna Maria Gandini, ricordando personaggi e situazioni della Varese che fu, gli Zei giravano con un carretto per le vie della città, spesso davanti alle scuole, vendendo non solo tranci di pizza, ma anche altre leccornie. Per qualche spicciolo, si acquistavano indimenticabili squisiti bomboloni.
La moglie Carla ricorda il lavoro comune in via Morosini: «Ho lavorato a lungo con lui. Anche allora portare avanti un negozio non era semplice, ma la città era molto diversa, davvero un altro mondo, meno difficile di quello di oggi». Poi Sauro si stancò di lavorare, soprattutto perché, ai suoi tempi, si iniziava a lavorare prestissimo, quando si era ancora ragazzini.
Di quel mondo del commercio cittadino Sauro Zei restava uno degli ultimi testimoni, di quegli uomini in grado di portare avanti, con lavoro e fatica, un’attività che arricchiva la città e la rendeva, nonostante le difficoltà, una Varese in cui, nonostante tutto, si viveva meglio.
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