VIA MOROSINI
Teppisti e notti insonni
Residenti esasperati: «Urla e bottiglie rotte. È ora di finirla»

Schiamazzi, imprecazioni, musica ad alto volume. I cartelli verticali scrollati come piante di mele. Musica ad alto volume dagli stereo portatili. Bottiglie spaccate e colpi alle saracinesche. E ogni tre per due ci scappa pure la lite.
Che notti quelle notti, dal giovedì alla domenica, in via Morosini e piazza XX settembre, come ogni anno quando arriva l’estate, non solo qui ma in molte altre zone del centro. «Non ne potevamo più, ho chiamato alle tre e mezzo i carabinieri, sono arrivati in fretta». E hanno messo fine - i militari - all’ennesimo baccano nelle ore piccole.
È successo fra sabato e domenica: ad allertare le forze dell’ordine è stata Anna Saraceno, residente appunto in via Morosini, in un palazzo sul lato sinistro andando verso le stazioni. La donna racconta così l’esasperazione per le molestie notturne: «Gridavano, cantavano, si sentiva che sbattevano qualcosa, un bastone o una stampella, contro le saracinesche. Era un frastuono insopportabile. Altri abitanti di questo palazzo, come già successo più volte, si sono affacciati e hanno gridato “basta, andatevene”. Ma non è una novità: tre notti alla settimana è così».
Il tormento si manifesta tardi, dopo la una, e va avanti un paio d’ore. Chi sono i responsabili? «Giovani, sui vent’anni. Bivaccano sotto il portico a metà via o passano di qui perché hanno l’auto parcheggiata nel piazzale del mercato».
Dal racconto anche di altri residenti, emergono episodi di violenza: «Una volta abbiamo assistito ad un giovane che picchiava una ragazza, sbattendola a terra, mentre le risse sono abbastanza frequenti». Per non parlare dei contenitori dei rifiuti rovesciati giù dal marciapiede. Le contromisure? Le forze dell’ordine passano ma è chiaro che non possono essere lì fisse.
«Servono le telecamere, lo diciamo da tempo» osserva ancora Anna Saraceno. «Con la videosorveglianza questi giovani teppisti non si fermerebbero di notte a fare rumore e tanto meno darebbero vita a risse e danneggiamenti». Si sfogano in via Morosini perché il vicino centro storico è ovviamente più presidiato. Altra questione è la musica. E riguarda non solo le ore del sonno. Ci sono giovani in gruppo che si appostano con apparecchi portatili. «Perché non vietare con ordinanza questi bivacchi con musica ad alto volume?». La fine del lockdown e soprattutto l’inizio dell’estate ha riportato dunque d’attualità il caos notturno - dal giovedì alla domenica - lungo la strada verso il comparto delle stazioni. «Era previsto un incontro col vice sindaco Zanzi, poi c’è stata l’emergenza sanitaria ed è saltato - spiega la residente in via Morosini -. Credo che ora sia il caso d’intervenire. Non si può andare avanti così».
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