IL PROGETTO
Ascensori con vista al palasport
L’Enerxenia Arena si fa bella: intesa tra Comune e Regione per nuovi spazi al palazzetto di Masnago

A Masnago un palasport attivo sette giorni su sette per essere più attrattivi nei confronti di tifosi e sponsor garantendosi nuove risorse.
Il sogno della Pallacanestro Varese, caro primo fra tutti all’attuale presidente Marco Vittorelli, potrebbe diventare realtà grazie alla possibile joint venture tra Comune di Varese e Regione Lombardia.
Il progetto dell’ingegnere varesino Riccardo Aceti è pronto da qualche tempo: si tratta del completamento del lato Ovest del “Lino Oldrini”, dunque nella parte opposta alle panchine e all’attuale galleria, aggiungendo un centinaio di posti di capienza, ma soprattutto ricavando un’area per dotare la struttura di Masnago di servizi in grado di renderla analoga agli impianti di ultima generazione che possono funzionare non soltanto nei giorni e negli orari delle partite.
Riaprendo i vani abbandonati dal 1995 si allestirebbe uno spazio su due piani utilizzando una soletta preesistente: nella parte bassa degli sky box con aree dedicate a eventuali sponsor più spazi commerciali affittabili; nella parte alta, raggiungibile attraverso due ascensori esterni che verrebbero installati appositamente, uno spazio per uffici e il museo delle memorabilia della Pallacanestro Varese già raccolte per il compleanno numero 70, oltre a un ristorante con vista panoramica sul Sacro Monte.
L’affresco della futura Enerxenia Arena sarebbe piaciuto molto a Openjobmetis - considerando come sia Rosario Rasizza che Marco Vittorelli abbiano sempre manifestato grande interesse per le migliorie della casa del basket - che avrebbe dato disponibilità a finanziarlo per donarlo poi al Comune.
Dunque il presidente biancorosso e il sindaco di Varese, Davide Galimberti, assieme all’ingegner Aceti, si sono recati a Palazzo Lombardia incontrando l’assessore allo Sport, Martina Cambiaghi, per illustrare il progetto e verificarne la concreta fattibilità.
La questione principale verte sulle coperture economiche: la novità, che rappresenterebbe il passo forse decisivo verso la messa in atto dell’opera, sarebbe la disponibilità espressa da Comune e Regione di farsi carico dei costi, tra erogazioni immediate e un mutuo ventennale a tasso agevolato del Credito Sportivo.
L’unità di intenti emersa nell’incontro a Milano andrà ovviamente concretizzata attraverso i passaggi tecnici e politici, ma l’auspicio è arrivare all’accordo di programma tra i due enti pubblici già entro il mese di marzo.
Pertanto, si entra ora nella fase decisiva per concludere l’iter burocratico di approvazione per l’erogazione dei fondi.
Una proposta che andrà a combattere anche lo stato di abbandono dell’area, già soggetta in passato a situazioni di degrado.
In tutto ciò la Pallacanestro Varese confida nell’esito positivo della vicenda che - senza esborsi da parte del club - potrebbe garantirle nel medio periodo ritorni importanti in termini di visibilità oltre a un piccolo gruzzoletto.
Un intervento migliorativo del Comune sulla struttura presupporrebbe come concambio una revisione dell’attuale convenzione e anche Palazzo Estense potrebbe trarne benefici.
Ma di questo si parlerà ovviamente più avanti, quando - oppure se - l’opera sarà effettivamente approvata.
Però la volontà bipartisan di Comune e Regione fa sperare la Pallacanestro Varese: oggi il “Lino Oldrini” è il secondo impianto più... anziano della Serie A, dietro solamente al PalaEur di Roma (datato 1960 contro il 1964 di quello di piazzale Gramsci). Con il restyling allo studio e i due nuovi ascensori potrebbe diventare il più funzionale e moderno.
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