DEGRADO
Varese, bagni pubblici chiusi
Dalle ore 18 inaccessibili. Anche alla Torre civica. C’è chi propone wc autopulenti, ma sono costosi

I bagni pubblici del centro dopo le 18 sono quasi sempre chiusi. E i cittadini ripiegano sulle fioriere e sugli angoli più nascosti della città, ad esempio nei pressi del Battistero. Cosa che balza “al naso” specialmente in estate, quando il caldo esalta il tanfo di urina.
Un problema che da una parte fa i conti con le risorse del Comune che ha già aumentato i passaggi di pulizia nei servizi igienici sotto la Torre civica, dall’altra con la difficoltà di trovare nuovi spazi in città per attrezzare wc, e infine con la maleducazione dei cittadini che spesso trovano più comodo appartarsi dietro un angolo che recarsi nei bagni di un bar (servizio, quest’ultimo, solitamente riservato a chi ha acquistato una consumazione).
I servizi igienici della Torre civica, per esempio, sono aperti tutti i giorni, domenica e festivi inclusi, dalle 8.30 alle 18. I bagni del carpineto dei Giardini Estensi chiudono alle 17.30 in inverno, quando le giornate sono più corte, ma ampliano l’orario in estate (fino alle 18.30) e nelle serate in cui ci sono eventi.
C’è poi il bagno di piazzale Kennedy, che veniva utilizzato specialmente quando c’era il mercato. I servizi di pulizia sono dati in appalto a cooperative, non esiste più da anni la possibilità di affidarli a volontari anziani.
«Facciamo tutto il possibile per tenere i servizi igienici in buone condizioni, verificando gli orari di maggior utilizzo e intensificando gli interventi di pulizia – spiega Francesca Strazzi, assessore alla “gestione del personale ed organizzazione” – Abbiamo potenziato i servizi igienici nei parchi. Ad esempio, nel parco della Guaralda di Giubiano abbiamo installato un wc chimico a gettone. Viene difficile pensare a nuovi spazi in città dove costruire ulteriori servizi igienici. Se reputato davvero necessario, si potrebbe studiare il modo di ampliare gli orari di apertura dei servizi igienici esistenti».
Che cosa fare, dunque? A Varese, in serata, specialmente nel fine settimana, il centro si riempie di giovani. Ad essere utilizzati come orinatoi sarebbero principalmente i dintorni di piazza Monte Grappa, di piazza San Vittore e di piazza Ragazzi del ‘99 (nelle restanti parti della città, l’odore c’è, ma si incolpano i cani).
I vespasiani a Varese non ci sono più da anni (uno era in via Dandolo). Si tentò, circa 20 anni fa, di attrezzare dei servizi pubblici chimici, ma l’esperimento fallì; l’ultimo ad essere rimosso 10 anni fa si trovava nel parco Perelli di Biumo Inferiore, dietro all’edicola.
In prima linea da sempre su questo tema vi è Mauro Gregori, candidato ora in “Volt e Radicali per Varese”, che da sempre sostiene che «l’unica soluzione è data dai bagni autopulenti h24». «Hanno un costo, ma sono indispensabili – dice Gregori – Per fermare i vandali basterebbe un adeguato impianto di videosorveglianza e l’ingresso a pagamento. Ai senza tetto distribuirei una tessera ad ingresso gratuito». Como, per installarne due, ha investito circa 200 mila euro.
I luoghi più nascosti della città, oltre ad essere utilizzati come vespasiani, sono anche bersagliati dai writers. Un esempio è vicolo Zeni.
«Sono riuscito a ripristinare alcune videocamere che non erano in funzione – afferma l’assessore alla polizia locale Raffaele Catalano – Ma la cosa più importante è lavorare sul senso civico delle persone».
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