OCCUPAZIONE
Varese, camerieri introvabili
Sono i più ricercati da ristoranti e alberghi: i giovani dicono no. Presentata la ricerca di Confcommercio sui fabbisogni del settore turismo nella nostra zona

Negli alberghi, nei ristoranti e nei locali della provincia di Varese - soprattutto sui laghi - arrivano i clienti, finalmente, ma si rischia che non ci sia il personale necessario a garantire una accoglienza adeguata. L’allarme è emerso ancora, con forza, nella giornata di ieri, mercoledì 25 maggio, durante il convegno “Il lavoro im-possibile nel turismo”, promosso da Confcommercio Varese per presentare i risultati del sondaggio sul fabbisogno di formazione e incontro tra domanda e offerta nel settore dell’ospitalità. Un allarme lanciato anche dal ministro Massimo Garavaglia.
Per avviare la stagione estiva, che con le temperature di questi giorni di fatto è già partita, mancano all’appello circa 3.500 persone tra cuochi, barman, pizzaioli, camerieri. E sono proprio i camerieri i più ricercati e i più difficili da trovare.
Lo dicono i numeri elaborati nella ricerca dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Il 48,1% delle imprese turistiche intervistate in provincia prevede di assumere personale quest’anno, in modo particolare nella ristorazione. I camerieri si guadagnano il 64% delle richieste di personale, seguiti dagli addetti al banco (38%), aiuto cuoco (30%) e barman (18%). In fondo alla classifica i pizzaioli (16%) e i lavapiatti (14%). I contratti ci sono, le persone pronte a firmarli un po’ meno.
«Siamo abbastanza preoccupati per questa situazione che si sta creando proprio alla vigilia dell’apertura di stagione - ha spiegato Giordano Ferrarese, presidente Fipe della provincia di Varese - La figura dei camerieri, soprattutto, per noi fondamentali, è rivolta in modo particolare ai giovani, diciamo tra i 20 e i 30 anni. Fino a qualche anno fa erano anche gli studenti universitari che facevano questo lavoro per pagarsi gli studi. Ora il mondo è cambiato e il Covid ci ha messo del suo. Ora i ragazzi non sono più disposti a lavorare nei momenti in cui i loro coetanei si divertono, non vogliono sacrificare tempo e libertà». Non è nemmeno una questione di stipendi. «Chi assume regolarmente - sottolinea Ferrarese - un cameriere di solito offre uno stipendio di 1200 euro al mese, con un giorno libero la settimana, tredicesima e quattordicesima. Cifre più basse, invece, se si tratta di apprendistato, che prevede la formazione. Certo non è un lavoro facile, ma è essenziale per le nostre attività». E non è certo un caso che anche nel periodo 2020 e 2021, in provincia, le figure professionali più assunte nel settore ristorazione in provincia siano stati i camerieri, che nel 2021 hanno raggiunto quota 3786.
I numeri sono stati snocciolati da Francesco Maresca, responsabile del settore Lavoro della Provincia di Varese. Va detto che, a livello contrattuale, nel 2021 le assunzioni a tempo determinato hanno rappresentato il 46.4%, seguite a ruota dal contratto intermittente con il 39,1%. Gli indeterminati si sono fermati al 9,8%. In ogni caso il mercato del lavoro è in fermento, ma cosa accadrà nelle prossime settimane?
«Speriamo di riuscire ad inserire dei neo diplomati delle scuole alberghiere - sottolinea Ferrarese - e di contare anche sul progetto Ucraina. Ma la verità è che con il Covid si è creata una certa diffidenza verso il nostro settore. Si ha ancora paura che possa di nuovo andare tutto a catafascio con altre ondate e con il rischio di perdere di nuovo il lavoro. Ma non è così. La ripresa c’è ed è concreta».
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