LA RIFLESSIONE
Città senza gol? La soluzione c’è
S’iscriva una squadra in Terza categoria per mantenere il nome Varese nel calcio giocato

È sufficiente aprire Facebook o qualsiasi altro social per comprendere il peso del vuoto lasciato dalla triste notizia, ufficializzata ieri, che il Varese non si è iscritto alla stagione 2019/2020.
Conseguenza inevitabile del disastro della società nata nel 2015 e soverchiata da una marea di debiti divenuti inaffrontabili dopo l’ulteriore peggioramento della situazione finanziaria causata dall’ultima scellerata gestione. Tifosi, ex giocatori e dirigenti, semplici appassionati del pianeta calcio, anche sotto altre bandiere.
Tantissimi hanno espresso il proprio sconforto, riportando alla mente ricordi di un passato che non si vuole e non si può cancellare. Varese resta senza calcio. Al di là di alcune società della zona, non c’è attualmente in vita un club che porti il nome della città nella sua ragione sociale, per la prima volta in 109 anni di storia.
Ma deve essere veramente così? Per niente. In tanti si sono spesi in maledizioni nei confronti di chi ha distrutto la società ma la strada per rimediare esiste ed è semplicissima nonostante i tempi contingentati. Niente infatti impedisce al Varese di esistere: è sufficiente che qualcuno iscriva in Terza Categoria una squadra. L’uovo di Colombo, viene da dire ma è incredibile che, nonostante lo abbiamo suggerito più volte su queste colonne, nessuno lo abbia fatto ora e neppure quando lo stesso Varese di Benecchi era ancora in vita.
Innanzitutto niente avrebbe impedito l’esistenza in contemporanea di due squadre chiamate Varese: accadeva ai tempi della Varese Nuova dell’avvocato Ettore Maccapani e, a maggior ragione, non si capisce perché non possa succedere adesso che il Varese “ufficiale” non c’è più. Come fare? Semplice, basta andare entro venerdì 26 luglio alla Delegazione di Varese in viale Ippodromo e iscrivere un Varese nuovo di zecca (e quindi senza debiti) alla Terza Categoria, gestendolo poi a costi minimi con tanto di campo a disposizione visto quanto previsto dal bando che dà l’obbligo a chiunque se lo aggiudichi (Varesello è omologato per la Terza Categoria...), di ospitare la squadra della città. Lo si chiami Varese 2019 o AC Varese o come si vuole.
Possibile che fra i tanti varesini che hanno dato una mano a Benecchi o anche fra coloro che non lo hanno fatto ma che si riempiono la bocca di amore per questi colori, nessuno abbia deciso di compiere questo passo dal peso economico risibile? Si tratta di trovare una quindicina di ragazzi che hanno voglia di giocare a calcio, fare uno statuto, compilare un modulo e versare circa 2.000 euro. Stop. E Varese avrà la sua squadra di calcio, che terrà in vita un percorso ininterrotto dal 1910, con la possibilità, in un futuro più o meno prossimo, di chiedere una categoria adeguata ai propri programmi e alle proprie risorse, ma soprattutto alla storia del calcio in questa città. Basta volerlo. Ma, a questo punto la domanda sorge spontanea: c’è davvero qualcuno che lo vuole? Le lancette volano ma il tempo ancora c’è. Quindi, chi vuole rispondere “sì”, si faccia avanti. Subito.
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