IL DIBATTITO
Varese, ecco la “Città dei Laghi”
Incontro al Rotary sull’area transfrontaliera che vale 70 miliardi di Pil. Si è parlato anche di Zes. Il governatore Fontana: fuga di personale in Svizzera
Un territorio il cui prodotto interno lordo è pari a 70 miliardi di euro, la popolazione ammonta a 2 milioni e 500mila abitanti, per un totale di 190mila imprese attive e un export di 24 miliardi che doppia l’import di 12 miliardi. Questa è la «Città dei Laghi», un’area transfrontaliera innovativa che potrebbe crearsi per “competere” con Milano e Zurigo ed evitare di esserne schiacciata.
Se ne è parlato questa sera, giovedì 28 settembre, al Golf Club di Luvinate, nel corso dell’incontro-confronto – dal titolo “La Città dei Laghi (Como-Ticino-Varese) nuovo paradigma territoriale: opportunità o rischio?”-, organizzato dal Rotary Club Varese e moderato dal giornalista Antonio Franzi.
Il presidente della Regione Attilio Fontana ha aperto i lavori elencando le difficoltà legate al fatto che molti professionisti, come medici e infermieri, vanno in Svizzera a lavorare dopo essersi formati in Italia, mettendoci in difficoltà: «Un problema che si potrebbe risolvere se la Lombardia potesse spendere in modo autonomo».
Dopo il dibattito generato dalla zona Zes, Roberto Grassi presidente Confindustria Varese, ha proposto una soluzione alternativa: «Una zona modello C» che abbatta i campanilismi rendendo i territori più attrattivi, puntando su giovani e logistica.
Oliviero Pesenti, presidente Aiti (Associazione industrie ticinesi), ha quindi suggerito di procedere per piccoli passi: «Le cose bisogna cominciare a farle, partiamo dal piccolo».
In conclusione Mauro Vitiello, presidente della Camera di Commercio di Varese, ha parlato delle politiche per la natalità. Giovani, denatalità e le ripercussioni sull’occupazione sono stati, infatti, un altro tema toccato dai diversi relatori: oggi c’è un solo bimbo ogni tre nonni mentre quaranta anni fa c’erano due bimbi per nonno.
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