IL DISAGIO
Fare la differenziata è un’impresa
Cittadini del centro a caccia di un’isola ecologica funzionante: ieri 7 su 10 erano inutilizzabili.
«Non funziona neppure questa? Non è possibile. Anche quella di via dei Bersaglieri è fuori uso. E ora dove vado?». Allarga le braccia, la signora uscita di casa con due sacchetti pieni di carta da buttare nell’isola ecologica interrata di largo Resistenza. Il display parla chiaro: «Manutenzione, usare altra isola». Il che può significare sia che il contenitore è pieno (come spiegano le istruzioni in quattro lingue) oppure che c’è qualche intoppo, e quindi i rifiuti non possono essere conferiti in quel raccoglitore, almeno fino all’arrivo dell’operatore. «Ma anche ieri mattina era così. E pure l’altro ieri», fa notare un altro utente con un bidone colmo di bottiglie di vetro. E così non resta che cercare un’isola che funzioni. Dove? In viale Milano.
Ma non tutti hanno il senso civico della signora disposta a percorrere qualche centinaio di metri sotto il sole, con la spazzatura in mano. Altri, tanti altri, si arrendono al primo tentativo e lasciano carta, bottiglie o plastica per terra, vicino alla colonnina. Con il risultato che spesso quelle che erano state pensate come la soluzione ideale per tenere il centro città più pulito, diventano delle discariche in cui si trova di tutto, dai giornali al vetro, dal cartone agli avanzi di cibo, persino ingombranti, come un televisore. Anche se, a dire il vero, ieri mattina, mercoledì 31 luglio, le isole erano comunque più pulite rispetto alle settimane scorse, quando a Prealpina erano arrivate lettere di protesta. Forse perché i cittadini, di fronte all’impossibilità di liberarsi dei rifiuti, alla fine ci rinunciano. «Ma anche perché - assicura Fabrizio Mirabelli, presidente di Acsm-Agam Ambiente - la multi-utility ha intensificato il passaggio degli addetti incaricati di rimuovere la spazzatura abusiva.
Quel che è certo è che le lamentele dei varesini costretti a un vero e proprio «tour» a caccia di un raccoglitore funzionante, ieri mattina erano fondate. Seguendo le orme dei residenti in possesso della tessera che apre lo sportello, infatti, abbiamo verificato che delle dieci isole interrate installate in centro solo tre erano in funzione: quelle di via Milano, via Lonati (dietro i Giardini Estensi) e piazza Marsala (a due passi dal battistero). Le altre, invece, erano tutte inutilizzabili. Oltre alle due già citate di largo Resistenza e via dei Bersaglieri, erano fuori uso anche le isole di piazza Repubblica, via Indipendenza e piazza XX Settembre. In quest’ultima, peraltro, non esiste nemmeno più lo spazio per inserire la tessera. In via Madonnina in Prato, invece, il display era completamente nero, rendendo impossibile qualsiasi operazione. Mentre in quella di piazzale Trieste, davanti alla stazione Fs, lo schermo è andato in tilt: invita a ritirare la tessera, ma in realtà non c’è alcuna carta da rimuovere e quando ne viene inserita una, l’apparecchio non dà segno di vita. «Era così anche qualche giorno fa, mio marito ha provato con altre isole, ma non è riuscito a buttare i rifiuti», racconta un’altra varesina.
Dall’ex Aspem lo stesso Mirabelli spiega: «In base alle nostre verifiche, attualmente - ieri pomeriggio, ndr - a noi risulta che sono solo due le colonnine non funzionanti perché guaste; aspettiamo i pezzi di ricambio». E le altre? «Il blocco può essere stato temporaneo poiché se l’isola è piena o se qualcuno l’ha bloccata gettando i rifiuti in maniera non corretta, bisogna attendere l’intervento dell’operatore, avvisato con un messaggio sul telefonino di servizio».
© Riproduzione Riservata


