RIFIUTI
Varese, il cestino non c’è più: «Troppi usi impropri»
Eliminazioni e spostamenti dei “gettacarta”. Nuova mappa e sfida a chi ci butta dentro la pattumiera

Ma qui una volta non c’era un cestino per i rifiuti? Alcuni cittadini sono rimasti perplessi dirigendosi verso il cestino dove erano soliti buttare il fazzoletto usato o la cicca della sigaretta e non trovandolo più. Un esempio è il parco Molina di Belforte, dove una volta i cestini erano numerosi e adesso sono rimasti in due. Oppure nei pressi del Palaghiaccio, in largo Alberio, per citare un altro esempio.
A Bizzozero, dove il problema dei rifiuti domestici abbandonati nei cestini era molto sentito, i “gettacarta” sono stati spostati dall’angolo tra piazza Sant’Evasio e via Carletto Ferrari, al fondo di piazza Sant’Evasio, in un punto meno visibile e meno di passaggio. Sono stati tolti anche i cestini in piazza Statuto.
Se il vostro cestino, quello usato per mettere il sacchetto con gli escrementi del cane, è sparito, è perché non figura nella nuova mappa dei cestini gettacarta, disegnata - come spiega l’assessore all’economia circolare Nicoletta San Martino - nella condivisione con i consigli di quartiere.
La ratio dell’operazione è racchiusa in un ossimoro: il cestino installato per tenere pulita la città può generare sporcizia. Tra i tanti cittadini scrupolosi che si servono del cestino per buttarci la cartaccia, infatti, ce ne sono alcuni che li usano per rovesciarci il sacco della pattumiera di casa. Questo forse perché sono invisibili al fisco. O perché non sanno come gestire la raccolta differenziata. Oppure perché hanno sentito parlare della tariffa puntuale che entrerà in vigore il prossimo anno e, per contenere l’ammontare di immondizia prodotta, nell’ottica del risparmio, vogliono sbarazzarsi dei rifiuti alla chetichella.
Il problema dei cestini usati come discarica è diventato ancor più evidente quando i tradizionali cestini a bocca larga, dove entrava anche il sacco della pattumiera, sono stati sostituiti da quelli con l’apertura stretta, dove non passa nulla di voluminoso. Ostacolo che qualcuno ha aggirato posando il sacco ai piedi del cestino e creando una montagna di immondizia.
«È chiaro che ci sia una pessima abitudine di utilizzo dei cestini e che i comportamenti scorretti negli anni sono peggiorati – spiega Marco Regazzoni, coordinatore del consiglio di quartiere 7 -. Non si possono installare telecamere su ogni cestino. La città deve stare a cuore a tutti: non solo a chi svuota i cestini, ma anche a chi li riempie».
Il sito www.varesepulita.it ricorda che i cestini gettacarta non sono cassonetti, e che chi li utilizza in modo improprio rischia una sanzione. Ma c’è chi si domanda: non è forse meglio sbarazzarsi dei rifiuti vicino ai cestini, dove qualcuno li raccoglierà, piuttosto che per i boschi, dove rischiano di rimanere per sempre e di inquinare in modo irreversibile l’ambiente naturale?
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