FIORI D’ARANCIO
Il wedding va in bianco
Due stagioni a rischio per il settore matrimoni. E c’è il nodo caparra
Ci può essere qualcuno preoccupato almeno tanto quanto le spose che tra aprile e maggio avrebbero dovuto indossare il loro abito bianco, pronunciare il fatidico Sì e festeggiare con amici e parenti, e ora si ritrovano con tutti i programmi annullati? Una risposta c’è. A vivere il loro stesso dramma sono tutti i titolari di attività che compongono il settore del “wedding”, un settore che in autunno guardava al futuro anche con nuove tendenze.
Basti pensare che in Italia il giro di affari, l’anno scorso, aveva toccato i dieci miliardi di euro. In questi due mesi, e probabilmente almeno fino a settembre, invece, gli incassi sono pari a zero.
«È chiaro che tutti i matrimoni programmati per aprile, maggio e giugno sono stati sospesi - spiega Rita Fabris, wedding planner che opera tra le province di Varese, Como e in Canton Ticino - ed è altrettanto evidente che tutti i fornitori erano già stati non solo contattati ma anche in parte pagati con il versamento della caparra. Io consiglio a tutti di sospendere l’evento e non di annullarlo completamente. Si tratta di spostare la data».
Certo a oggi, con l’incertezza totale del momento, fissare un nuovo giorno non è semplice. E non è nemmeno semplice gestire il rapporto con i fornitori che si ritrovano a secco con i fatturati e faticano anche a restituire le caparre incassate in precedenza.
La parola chiave dovrebbe essere elasticità, da entrambi i fronti. «Bisogna prendere in mano i contratti - spiega Fabris - e analizzare nel dettaglio gli accordi presi. L’obiettivo è provare ad arrivare a un punto di incontro che possa soddisfare entrambe le parti. Arrivare a impugnare i documenti mettendo di mezzo un avvocato non conviene a nessuno».
Il nodo caparra non è da sottovalutare, anche perchè è chiaro che i fornitori dei servizi da cerimonia, di fatto, rischiano di perdere due stagioni. Chi ha fissato le nozze a settembre, oggi, non disdice nulla e spera di andare all’altare.
Ma qualche cambiamento dovrà essere comunque apportato per ottemperare alle regole di sicurezza sanitaria che con tutta probabilità proseguiranno anche nei prossimi mesi. I banchetti con 100 invitati, ad esempio, potrebbero essere tagliati a 50 partecipanti per poter rispettare il distanziamento sociale.
«Dobbiamo anche dire - prosegue Fabris - che nei prossimi mesi bisognerà fare attenzione anche ai ritocchi dei prezzi. Da questo punto di vista, scegliere fornitori di casa nostra può sicuramente aiutare gli sposi».
© Riproduzione Riservata