TRANSIZIONE ECOLOGICA
Imprese varesine più green
Quest’anno il 40% investirà in progetti sostenibili

L’industria varesina è ben più «circolare» della media italiana. È quanto emerge da un progetto di Fondirigenti, il fondo interprofessionale per la formazione continua dei dirigenti, promosso da Confindustria e Federmanager e realizzato con Univa Servizi. I risultati dello studio, svolto dagli esperti di Ergo Srl (spin-off della Scuola Sant’Anna di Pisa specializzato nella gestione ambientale e nel management della sostenibilità), sono stati presentati ieri durante il webinar dal titolo «Come integrare sostenibilità ed economica circolare nelle strategie aziendali».
L’obiettivo è quello di partire dai migliori casi e dalle buone pratiche aziendali e territoriali per supportare le imprese della provincia di Varese nella transizione ecologica, già iniziata grazie ai fondi del bando nazionale «Italia City Branding 2020», muovendo dallo sviluppo di nuove competenze, attraverso la sensibilizzazione e la formazione dei dirigenti e delle figure aziendali apicali da coinvolgere in percorsi di innovazione basati sulle logiche dell’economia circolare.
Secondo gli ultimi dati Istat elaborati dall’Ufficio Studi di Univa, l’81,5% delle imprese varesine ha negli ultimi anni svolto almeno un’azione di sostenibilità ambientale o di responsabilità sociale. Altre elaborazioni delle statistiche Istat indicano che il 66% delle imprese del Varesotto ha portato avanti almeno un’azione per ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività. Di queste una su quattro già usa materie «prime seconde», ossia scarti che recupera e reimmette nel processo produttivo.
Nel 2020 la quota di imprese che ha investito in sostenibilità è stata pari al 29% ma quest’anno il dato salirà al 40%. In testa il settore chimico-farmaceutico (89% delle imprese), seguito dal tessile e abbigliamento (44%), gomma e materie plastiche (33%) e metalmeccanico (27%). Fra le grandi imprese farà investimenti in un’ottica sostenibile il 73% delle realtà del Varesotto, nelle medie il 54% e nelle piccole il 27%. Ci sono dunque margini di miglioramento. «Ma perché la sostenibilità possa essere colta appieno come volano di innovazione», sottolinea il presidente di Univa Servizi, Marco De Battista, «occorre proseguire con ancor più decisione su questa strada. Per riuscirci è necessario sviluppare nuovi modelli di business e accrescere nei dirigenti e nelle figure apicali delle aziende, conoscenze, capacità e competenze per realizzare modelli imprenditoriali creativi capaci di plasmare processi produttivi virtuosi».
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