COMMERCIO
In centro metà gente
Nei negozi persi 4 potenziali clienti su 10. Alla ricerca del perché

Lo struscio ha perso quasi la metà dei suoi protagonisti. Si va meno in centro e si entra meno nei negozi.
Sono diminuite del 40 per cento in quattro mesi le persone che hanno varcato la soglia accanto alle vetrine in corso Matteotti, in corso Moro, via Volta e nelle strade limitrofe.
Non si tratta di acquirenti, di chi poi esce con il sacchetto e ha fatto shopping, ma di chi entra in un negozio e non necessariamente esce dopo aver compiuto un acquisto. A certificare la diagnosi infausta per la vitalità del commercio cittadino, i numeri raccolti grazie ai contapassi posti all’ingresso di molti negozi monomarca o in franchising. Il viavai ha subito un taglio netto.
Non è detto che vi sia un riflesso anche sugli incassi, ma il segnale è preoccupante.
Come mai c’è questo fuggi fuggi? Pochi parcheggi o poche iniziative dei commercianti? Più facile andare nei centri commerciali solo a causa delle strisce blu?
Qual è la ragione del calo delle presenze e in un periodo che va da giugno a fine settembre, quattro mesi che hanno visto anche i saldi, dunque parecchi affari discreti per tutti? Non è semplice individuare le risposte. Per mettere a punto soluzioni efficaci ci vuole un confronto. Addirittura gli Stati generali del commercio, come ipotizzato mesi fa da un commerciante intraprendente, Paolo Ambrosetti, negozio di famiglia dal 1930, ora affiliato ad Assopellettieri di Confindustria, e come sollecitato di nuovo in questi giorni in una interrogazione presentata da Marco Pinti (Lega).
Che fine ha fatto la proposta? È in sintesi la domanda del consigliere comunale.
Lo incalza Ambrosetti: «Serve un confronto diretto, prima di Natale, con i commercianti, senza filtri, per raccogliere proposte e iniziative». L’assessore Ivana Perusin ha dato appuntamento già da giorni a Paolo Ambrosetti. Domani l’incontro per capire se questi Stati generali si potranno fare. «Sono per le riunioni che coinvolgono tutti - dice l’assessore Perusin - , compresi naturalmente i rappresentanti di categoria, questo è un metodo democratico e costruttivo di agire».
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