L’EMERGENZA
«Morti bianche raddoppiate»
Infortuni sul lavoro, da inizio anno sono più di 4mila. Allarme dai sindacati varesini
Quattro morti, il doppio rispetto all’anno scorso, e 4.100 infortuni sul lavoro nei primi cinque mesi del 2019 in provincia di Varese, vale a dire quasi trenta al giorno.
Sono i dati emersi a Villa Cagnola di Gazzada Schianno, dove si è ritrovato l’unitario dei delegati per la salute e la sicurezza sul lavoro di Cgil Varese, Cisl dei Laghi e Uil Varese, con un unico obiettivo: invertire la tendenza di numeri che stanno peggiorando o sono in linea con quelli dell’anno scorso.
Confermando come, dopo la grande crisi del 2008 e gli anni immediatamente successivi, nell’ultimo triennio si è tornati ai livelli di una volta. Insomma: aumentano le ore di lavoro e, proporzionalmente, gli infortuni.
«Nel 2019 - dice Roberta Tolomeo della Cgil - non si può morire sul lavoro, oppure andare a lavorare e non sapere se e come si torna a casa. Chiediamo di fare prevenzione nelle aziende: la formazione è l’investimento più importante per abbassare gli infortuni».
Per Vincenzo Cesare della Uil «il problema è drammatico. Abbiamo raggiunto i record negativi precedenti alla crisi. Bisogna chiaramente partire dalla creazione di una cultura della sicurezza nelle scuole, ma poi servono maggiori investimenti sui controlli. Non è possibile che un’azienda riceva un controllo ogni vent’anni. Come minimo, bisogna scendere a cinque».
I sindacati, con gli altri operatori impegnati sul territorio cercheranno quindi di fare da rete e da collettore delle istanze e necessità.
«Serve la sensibilità di tutti per migliorare la situazione – ha affermato Caterina Valsecchi della Cisl dei laghi – e quindi dei delegati, come delle aziende. Al centro di tutto, però, deve esserci la formazione».
Uno scenario che viene confermato anche dall’Inail.
«L’allarme degli ultimi anni – ha spiegato Santa Picone, direttrice territoriale di Varese – è dovuto alla connessione fra più ore lavorate e più infortuni. Ciò non dovrebbe accadere. L’attenzione non deve venire meno, anzi. E, in tal senso, siamo attivi nel nostro lavoro di analisi, raccolta dati, ma anche informazione, formazione, consulenza e investimenti a favore di progetti volti alla sicurezza, per sensibilizzare datori di lavoro e lavoratori. Tutti debbono assolvere il loro compito a favore della sicurezza».
Altrimenti si arriva a quella che i sindacati indicano come «una vera emergenza nel Paese. I numeri parlano chiaro – aggiungono da Cgil, Cisl e Uil -. Nel 2018 le morti sul lavoro sono state 163 rispetto alle 139 dell’anno prima. Con un trend drammatico per quanto riguarda i primi mesi del 2019, con un aumento degli infortuni mortali, come quello avvenuto a Varese il 12 giugno scorso. L’obiettivo del sindacato è sensibilizzare, sostenere e rendere più efficace il sistema della prevenzione e della sicurezza sul lavoro per dire stop al presente trend negativo in crescita. In tal senso, è forte la nostra richiesta al Pirellone di rafforzare i controlli e rilanciare le politiche sul fronte della salute e sicurezza sul lavoro».
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