UNIVERSITÀ
Varese, Insubria: 1 studente su 4 arriva da fuori
Sono 3.524, anche dall’estero. Oltre centomila in tutta la Lombardia

Vent’anni, un nuovo percorso scolastico e una città sconosciuta in cui abitare. È spesso questa la condizione degli universitari che decidono di spostarsi dal proprio comune di residenza per studiare in un’altra parte d’Italia.
IN LOMBARDIA CENTOMILA
Molti giovani sono attratti dalle opportunità offerte al nord, come dimostra il primato della Lombardia: qui oltre 100.000 studenti provengono da altre regioni, ovvero circa il 19% degli universitari che in Italia si trasferiscono per motivi di studio. I numeri sono in crescita e dunque ciò comporta un forte bisogno abitativo, concentrato secondo l’Istat e l’Ans (Anagrafe nazionale degli studenti) soprattutto a Milano, Pavia e Bergamo e in forma minore a Brescia, Varese e Como.
A VARESE E COMO 1 SU 4
Spesso si focalizza l’attenzione su Milano, dimenticandosi delle altre province lombarde: com’è la reale condizione degli studenti della Città Giardino, in particolare all’Università dell’Insubria? A proposito dell’anno accademico 2023-24, su una popolazione studentesca di oltre 12.000 studenti tra Varese e Como, sono stati registrati 3.524 studenti fuori sede, anche di nazionalità straniera.
Gli iscritti all’Insubria sono 8.660: di questi, 2.102 provengono da altre province lombarde, 510 da altre regioni, 73 dalla Svizzera e 68 hanno la residenza all’estero. Tra gli studenti che frequentano la sede di Varese, 1.295 iscritti risiedono nella provincia di Como e 1.541 in quella di Milano. Quasi 500 gli studenti con cittadinanza estera, di cui 82 appartenenti all’Unione Europea e 365 non comunitari, prevalentemente residenti in Albania, Egitto, Marocco, Perù, Svizzera e Ucraina. Ad oggi sono 91 gli studenti Erasmus in entrata e 324 quelli in uscita. In totale, si contano 4.629 femmine e 4.031 maschi.
La vita universitaria presenta però una serie di spese da tenere in considerazione: anche negli atenei pubblici è previsto il pagamento di una retta, che varia in base alle condizioni economiche del nucleo familiare; a ciò si devono aggiungere i costi dei libri, dei trasporti e, nei casi in cui gli studenti si trasferiscono, dell’affitto della stanza, delle bollette e del cibo.
Per aiutare le famiglie esistono borse di studio, cioè concreti sostegni economici elargiti agli studenti, ottenibili partecipando a un bando. Ovviamente, per ottenere il contributo, è necessario possedere determinati requisiti: solitamente i parametri tenuti in considerazione sono una buona carriera scolastica e il reddito, valutato con l’Isee (Indicatore situazione economica equivalente) della famiglia, che deve rientrare nella fascia medio-bassa. Insomma, l’università rappresenta l’ultima grande tappa della carriera scolastica che un giovane può compiere: lo scopo di questi anni non è soltanto apprendere informazioni e sostenere esami ma vivere un’esperienza completa che possa arricchire il singolo studente sotto diversi punti di vista. Abitare in un piccolo paese, senza la possibilità di iscriversi all’università che si desidera, o eventuali problematiche economiche non dovrebbero essere un ostacolo per realizzare i propri desideri.
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