COMPETITIVITÀ
Varese, la logistica può diventare motore di sviluppo
È un volano per l’economia locale, ma deve affrontante diverse sfide. Il professor Alessandro Creazza (Liuc) spiega come il territorio può sfruttarla

La logistica urbana è un fattore chiave per la competitività economica dei territori. Ma tra infrastrutture sature e riduzione dei costi sono diversi i nodi da affrontare. Abbiamo chiesto ad Alessandro Creazza, professore associato di Logistica e Supply chain management presso la Scuola di Ingegneria Industriale dell’Università Liuc, di aiutarci a fare chiarezza.
Quali sono le principali sfide della logistica urbana?
«Derivano principalmente da uno sviluppo poco omogeneo dei sistemi logistici relativi alle merci. I sistemi logistici urbani devono fare i conti con una commistione dei flussi di traffico fra merci e passeggeri, infrastrutture sature e sovraccariche, una tendenza a non allontanare le auto dai centri urbani, aree di carico e scarico insufficienti, una parcellizzazione delle consegne».
In che modo una logistica efficiente favorisce l’economia urbana?
«Una logistica che funziona è un volano per l’economia perché non espone i cittadini a rischi ambientali e di sicurezza, e permette di avere negozi in grado di offrire ampia disponibilità a scaffale senza doversi sovraccaricare di scorte».
Che costi crea l’e-commerce per la logistica?
«Acquistare online comporta spesso l’evasione di ordini singoli: questa frammentazione dei flussi implica un costo logistico molto alto, perché densità di consegna così basse determinano un traffico veicolare estremamente elevato».
Varese come può sfruttare al meglio la logistica?
«Sviluppando maggiormente la dotazione infrastrutturale in termini di assi viari e di collegamenti con l’intermodalità. Si potrebbero recuperare zone che non vengono attualmente usate ma che offrono potenziale da un punto di vista di gestione dei flussi da e verso gli agglomerati urbani».
Varese può diventare una piattaforma logistica per i traffici europei?
«Ciò che contraddistingue la nostra area è la dotazione di asset intermodali sia ferroviari che aerei, e le connessioni con i grandi corridoi europei del traffico merci. È un territorio a vocazione logistica, specialmente il sud della provincia, e ciò permette di guardare a questa area come una naturale piattaforma di consolidamento e di rilancio dei traffici».
Come ridurre i costi esterni della logistica sul territorio?
«Il costo esterno più alto è la perdita di produttività, cioè il tempo perso nel traffico. Bisognerebbe ridurre la frammentazione delle consegne consolidando le spedizioni verso punti di ritiro fuori dal centro, o sfruttare il traffico veicolare già esistente per il ritiro degli ordini online anche nelle zone più centrali».
© Riproduzione Riservata