ESITO IL 26 MAGGIO
La Quiete torna all’asta
Prezzo base fissato a 6 milioni e 200mila euro dopo sei tentativi di vendita della clinica andati a vuoto

Si trova a pochi passi dal centro ma in una zona tranquilla, in cima a una collinetta con un grande parco tutt’attorno. Eppure finora nessuno se l’è voluta accaparrare. Richiesta economica troppo alta? Forse. Per questo motivo ora potrebbe essere la volta buona: la storica clinica “La Quiete” torna all’asta, dopo che i sei tentativi precedenti sono andati a vuoto, con un prezzo base fissato a sei milioni e 200mila euro. Si tratta di una cifra più bassa rispetto al passato, quando ad esempio nel settembre del 2019 si partiva da un milione in più. Ora la data è fissata per il 26 maggio prossimo alle 9.30. Chi fosse interessato deve inviare una generica manifestazione di interesse entro quindici giorni dal giorno stabilito per l’asta completa, per ricevere dal curatore il codice di accesso a una “data room virtuale” dove si possono trovare tutte le informazioni necessarie. Le domande per partecipare all’asta dovranno poi pervenire entro le 13 del 25 maggio.
«Si tratta senza dubbio di una splendida opportunità per riaprire un gioiello della città di Varese – ha commentato il curatore fallimentare, Luisa Marzoli -. La struttura è ancora in condizioni ottimali. Certo, dovrà essere adeguata alle ultime normative emesse negli ultimi anni, ma tra numero di posti letto, reparti e grande parco, il tutto in una zona centrale, rappresenta una grande possibilità. Ed è un peccato che La Quiete rimanga ancora vuota».
Una situazione che dura ormai da parecchio. I sigilli ai cancelli della struttura al civico 20 di via Dante furono apposti nel maggio del 2017, al termine di una lunga e tribolata battaglia che fino all’ultimo aveva lasciato spiragli di speranza ai circa sessanta lavoratori della clinica. Il motivo? Non arrivò alcuna offerta per il complesso immobiliare, valutato all’epoca 8 milioni di euro e posto sotto sfratto esecutivo dall’inizio di quell’anno perché il Gruppo Sant’Alessandro, proprietario della clinica, non aveva praticamente mai pagato l’affitto al fallimento Ansafin. Fondata nel 1919, la clinica chiuse i battenti a due anni dal centenario.
Nel tempo alcune offerte sono state depositate in Tribunale, ma sempre con importi considerati non adeguati rispetto alle cifre di partenza fissate: realtà del territorio o cordate provenienti da altre zone d’Italia, annunci messi sulla carta e altri invece mai formalizzati. Ipotesi che di fatto non sono mai andate a buon fine, lasciando i cancelli di via Dante sempre desolatamente sbarrati, con la collinetta verde chiusa oltre quella rete di plastica arancione. Ora all’orizzonte si profila una nuova puntata di questa ingarbugliata vicenda, con la speranza che stavolta Varese possa finalmente riavere la sua Quiete.
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