DAL CARCERE ALLA RINASCITA
Varese, le tre vite di Lorenzo Sciacca
L’ex detenuto protagonista dell’incontro ai Miogni

Tre vite in una in soli 46 anni: l’infanzia difficile fra MIlano e la Sicilia, la delinquenza e il riscatto, senza farsi troppi sconti ma con la consapevolezza di essere un modello per tanti. È stato un incontro emozionante ma anche molto lucido e schietto quello di oggi, mercoledì 21 settembre, al carcere di Miogni con Lorenzo Sciacca. L’ex detenuto, ora mediatore in giustizia riparativa dopo aver scontato la sua pena, ha letteralmente incollato alla sedia tanti “compagni” della casa circondariale varesina, durante un incontro organizzato dal consigliere regionale Samuele Astuti, con la direttrice Carla Santandrea, moderato dal direttore della Prealpina Daniele Bellasio e con la presenza anche del prefetto Salvatore Pasquariello (in mattinata l’incontro con gli studenti l’istituto Newton di Varese). «Ho conosciuto mio padre in carcere e così ho fatto io con mio figlio – ha raccontato Lorenzo -. Ho scelto di diventare delinquente, rapinatore seriale di banche, vivendo da egoista: e poi, a Padova, dopo diversi anni di carcere, è scattato quel clic, grazie all’incontro con i ragazzi delle scuole e all’esperienza nella redazione del giornale “Ristretti orizzonti”. Ho ripreso gli studi, arricchendo le 100 parole della strada che mi erano sempre bastate. Dovevo restare in carcere fino al 2037, ma il mio avvocato si è accorto di un errore di calcolo e sono un uomo libero da 5 anni. Questa è la mia nuova vita, voglio restituire quello che portato via ad altri».
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