L’ARIA CHE RESPIRIAMO
Varese non soffre di smog. Ma occhio all’ozono
Nella Città Giardino il famigerato Pm10 è tra i più bassi in Italia e Lombardia. C’è però un altro insidioso inquinante

È denominato “Mal’aria di città” il report annuale diffuso da Legambiente sui capoluoghi di provincia italiani più inquinati. Il nemico di stagione, e comunque il più pericoloso, è il famigerato Pm10. Ebbene, sono 25 le città italiane a superare il limite giornaliero di 35 giorni con una concentrazione media superiore a 50 microgrammi per metro cubo. I dati sono a bilancio del 2024.
In Lombardia, ne soffrono tutte, tranne Varese, Sondrio e Lecco che sarebbero, già oggi, entro i limiti indicati come obiettivi per il 2030. La media annuale nella Città Giardino è di 18 microgrammi, il più basso a livello regionale insieme a Lecco. Bene.
IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA
C’è però un rovescio della medaglia, ben noto in città. Varese, sempre secondo il report “Mal’aria”, è tra le 25 città con maggiore biossido di azoto (No2), altro inquinante tipico dei centri urbani, responsabile dell’ozono che fa boccheggiare nei mesi estivi. Il valore medio di biossido di azoto a Varese è 25.5, l’obiettivo indicato per i prossimi anni è la riduzione del 20%. Stanno comunque peggio, molto peggio, Milano e Como.
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