ANALISI DEMOGRAFICA
Varese perde abitanti
Nel 2020 popolazione calata di 717 unità e appena sopra quota 80mila

Il saldo tra arrivi e addii (o arrivederci) è quasi in pari. Quello tra nascite e funerali vede invece prevalere. di gran lunga, i secondi. Il risultato finale? Nell’anno del Covid, Varese ha perso 717 abitanti, invertendo il trend che nel 2019 aveva visto invece aumentare, seppure di poche decine, la popolazione residente.
I dati emergono dall’Ufficio statistica del Comune di Varese che li trasmette all’Istat per il bilancio demografico. Il capoluogo, ora, è a 80.124 iscritti all’anagrafe, in prevalenza donne (42.038 contro 38.056 uomini). I
l calo era un fenomeno che sembrava inarrestabile in passato, basti pensare che negli ultimi 15 anni, la Città Giardino si è impoverita di oltre 2.000 abitanti. Un lento ma graduale trend al ribasso. Poi, la riscossa del 2019. Ora, si torna sotto e di tanto. Colpa del Covid?
Certo, ma non tanto per le vittime che ha fatto. Dai dati - in attesa di certificazione dell’Istat - risulta che le morti da gennaio a dicembre, compresi, sono state 1.190, un centinaio in più dell’anno precedente, una quarantina sempre in più rispetto al 2018.
Dunque, l’incremento di decessi è stato, nel 2020, del 10%. Le nascite 505, dato più o meno in linea con quello degli anni precedenti. Il saldo così pesante è dunque da attribuire al pesante divario tra chi ha lasciato Varese per trasferirsi all’estero o in un altro Comune e chi invece ha preso la residenza nel capoluogo.
I primi sono stati 2.757, quelli che hanno traslocato altrove 2.789. Cifre quindi che quasi si equivalgono. E che stridono con quelle del passato quando gli arrivi erano in numero molto maggiore e compensavano il deficit delle nascite sulle morti. Nel 2019, ad esempio, i nuovi residenti (arrivati da fuori) erano stati 3.556, quasi 500 in più delle uscite. E questo, associato ad un divario tra nascite e lutti di meno 400, aveva determinato un leggero incremento degli iscritti all’anagrafe di Palazzo Estense.
Lo scorso anno, a causa appunto dell’emergenza sanitaria e dei lockdown, si sono bloccati i trasferimenti a Varese, complice anche il fatto che ci sono stati meno matrimoni. Dunque, un saldo negativo che non va letto come perdita di attrattività del capoluogo, che anzi aveva mostrato segnali incoraggianti nei due anni precedenti, ma come riflesso della pandemia. Che ancora si fa sentire.
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