IL PROCESSO
Varese, pugni per un pasto in mensa
Lite tra poveri approda in tribunale: «Mi ha picchiato perché ho preso il cibo prima di lui»
Tra i disperati in fila per un pasto caldo basta uno sguardo o una parola di troppo per far saltare i nervi e scatenare la violenza. Ne sa qualcosa il 67enne marocchino che, nel giugno dello scorso anno, è stato aggredito da un altro immigrato, algerino di 25 anni più giovane, che lo ha preso a pugni. Il motivo? «Mi ha accusato di aver ritirato il sacchetto con il cibo prima di lui», ha spiegato l’anziano invalido al giudice di pace Fabio Del Re.
Già, perché la guerra tra poveri per un pranzo alla mensa della Brunella, a Varese, è approdata nelle aule giudiziarie. Il marocchino ha infatti denunciato l’algerino per lesioni personali e si è costituito parte civile, con l’avvocato Alex Barassi, per ottenere un indennizzo. Una speranza vana, a dire il vero, poiché l’imputato ha ammesso di non avere un lavoro, né una casa: «Vivo per strada, mangio alla mensa dei poveri».
IL TENTATIVO DI PACE
Rispondendo alle domande del magistrato, che ha cercato di far fumare il calumet della pace ai due protagonisti della vicenda, la vittima dell’aggressione si è detta disponibile a ritirare la querela, ma solo a fronte di un risarcimento del danno. Quanto? «Almeno 600 euro», è la sua richiesta. Ma il 42enne ha offerto 100 euro, non uno di più. Del resto - ha precisato il suo difensore, l’avvocato Domenico Albarano - è nullatenente, disoccupato e sopravvive grazie agli aiuti delle associazioni caritative e di una sorella che, ogni tanto, gli dà qualche banconota per tirare avanti. «Anch’io vivo per strada», ha replicato, in una sorta di “gara” a chi è più disperato, il marocchino, che può però contare almeno sui soldi ottenuti dall’Inail in seguito a un infortunio sul lavoro che lo ha reso invalido.
PROSSIMA UDIENZA FRA UN ANNO
Nessun accordo, quindi, e così il processo prosegue. Ma senza fretta: la prossima udienza, in cui saranno ascoltati i testimoni dell’accusa, è infatti in calendario a fine novembre del 2024. Cioè tra poco meno di un anno. Tempi lunghi legati alla cronica carenza di personale negli uffici di viale Milano (dove sono in servizio due giudici sugli undici previsti nella pianta organica).
L’AGGRESSIONE
L’episodio al centro del procedimento penale è datato 29 giugno 2022. Alle 10.30 i due nordafricani erano in coda, insieme a tanti italiani e stranieri, per ritirare il pasto alla mensa della parrocchia Sant’Antonio di Padova alla Brunella. «Ho preso il mio sacchetto e sono uscito per andare in giardino a mangiare. Lui si è avvicinato e mi ha colpito con la catena per legare la bicicletta: sono caduto e ho perso conoscenza». Il referto del Pronto soccorso parla di trauma da pugno al volto, all’altezza del sopracciglio sinistro, lesione con una prognosi di dieci giorni.
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