ARRESTATI
Saccheggiarono Gucci, presi
In carcere un bosniaco e un serbo autori della spaccata dello scorso novembre

Con un’auto rubata lanciata come un ariete avevano infranto nello scorso novembre la vetrina di Gucci in pieno centro, rubando capi firmati per oltre 100mila euro.
È per questo motivo che questa mattina, venerdì 24 aprile, sono finiti In carcere un 43enne bosniaco e un 37enne serbo, arrestati dai carabinieri dopo mesi di indagini.
I due uomini sono stati ritenuti i principali responsabili del furto: a novembre quattro persone erano state riprese dal circuito di videosorveglianza del negozio dopo aver infranto la vetrina principale e svaligiato in meno di quattro minuti l’intera boutique, portando via merce del valore totale di 102.915 euro.
Le complesse indagini, hanno consentito di risalire all’identità dei principali responsabili e di ricostruire il «modus operandi» dei ladri, collaudato nei minimi dettagli al punto di diventare una vera e propria «firma» dell’organizzazione: dopo accurati sopralluoghi rubavano auto sportive, .
che lanciavano ad alta velocità contro manufatti in legno artigianalmente costruiti, che utilizzavano come arieti per l’abbattimento delle vetrine di prestigiosi negozi; una volta all’interno, con l’aiuto di capienti reti da pesca, si appropriavano di costosi capi d’abbigliamento e cosmetici, riuscendo a fuggire nel giro di tre o quattro minuti.
Una volta lontano dal luogo del furto, abbandonavano l’auto rubata dopo averne ripulito l’interno con liquidi disinfettanti, per eliminare qualsiasi traccia che potesse servire alla loro identificazione. La merce rubata veniva poi rivenduta, prevalentemente all’estero.
La complessa attività, svolta in vari luoghi del nord Italia, ha permesso di accertare che i due arrestati, che vivono in Italia, erano aiutati da complici che giungevano dalla Serbia tramite i bus di linea che percorrono la tratta Belgrado - Milano; anche questi ultimi sono stati identificati e denunciati.
L’analisi della strategia della banda ha permesso agli investigatori di rivenire otto auto rubate, già posizionate per essere utilizzate per compiere altrettanti furti in provincia di Bergamo, Monza e Milano.
La misura cautelare è stata notificata ai responsabili, al momento già in carcere, poiché, nel corso dell’attività investigativa, erano già stati fermati dagli stessi carabinieri di Varese, che li avevano sorpresi unitamente ad altri due complici dopo che avevano occultato in un garage profumi e cosmetici di marca, per un valore di oltre 90mila euro, rubati poche ore prima con le stesse modalità ai danni di una profumeria di Vimodrone. In quell’occasione i carabinieri di Varese oltre ad aver portato in carcere i quattro responsabili dell’evento, avevano recuperato interamente la refurtiva e l’avevano restituita il giorno stesso al proprietario.
© Riproduzione Riservata