IL CASO CLIMATICO
Varese senza nebbia: 63 città ne hanno di più
Quando un tempo non si usciva in auto di sera per paura dei “banchi”. La causa della scomparsa? Cambiamenti climatici e meno smog

C’era una volta la nebbia. Quella a banchi, che si tagliava a fette. La zona del lago di Varese l’aveva quasi come costante. E di sera, la preoccupazione per chi si metteva al volante era proprio questa: «C’è nebbia, non esco, è pericoloso». Altri tempi.
Già perché i dati dicono che le giornate di nebbia in un anno (calcolate sulla base di almeno 3 ore di nebbia nel corso delle 24 ore) sono drasticamente diminuite. Nel corso del 2022 (ultima rilevazione a disposizione in attesa del bilancio del 2023) sono state nella Città Giardino 30 e sono risultate già tante rispetto al trend dell’ultimo decennio che ha visto, per esempio, solo 11 giornate nel 2011 e 14 nel 2019. E così Varese scivola al 64° posto nella classifica nazionale delle città più nebbiose. In cima alla graduatoria Cremona e Lodi con 59 giornate in un anno. Milano - quante canzoni legate alla nebbia - ne ha avute 39.
Ma quali sono i motivi di questa progressiva scomparsa della nebbia? Beh, i cambiamenti climatici vengono indicati come principale causa (temperature medie in aumento, gelo più raro) insieme al miglioramento della situazione dello smog. E proprio su quest’ultimo fronte, il quadro fornito nei gioi scorsi da Arpa Lombardia (Agenzia regionale protezione ambiente) evidenzia come Varese (con Sondrio) il capoluogo meno colpiti dal famigerato Pm10 (le polveri sottili).
Morale: la nebbia non solo ha smesso di salire agli irti colli; proprio non si vede.
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