POLIZIA LOCALE
Telefono al volante: pioggia di multe
Controlli in borghese: sette automobilisti sanzionati in due ore
Tempi duri per i furbetti del telefonino: il Comando di via Sempione ha disposto un giro di vite. E non si tratta soltanto di una “minaccia”, perché i risultati sono arrivati già nella mattinata di mertedì 26 febbraio: nel giro di un paio d’ore, sette automobilisti sono stati sorpresi con il cellulare all’orecchio e sanzionati.
I controlli sono stati compiuti nella zona tra centro storico e immediati dintorni, in particolare viale Aguggiari e via Crispi, con un doppio intervento da parte degli agenti della Polizia locale: prima l’automobilista indisciplinato veniva individuato da una pattuglia a bordo di una vettura “in borghese”, ossia senza i colori d’istituto, che segnalava i dati alla seconda pattuglia, con colleghi in divisa, che interveniva in un secondo tempo, fermando l’auto “incriminata” e procedendo con le sanzioni.
Codice della Strada alla mano, sulla scorta dell’ultima modifica, si parla di una multa che varia da 161 a 647 euro (con sconto del 30 per cento se si paga entro cinque giorni), con decurtazione di cinque punti della patente. Per ora non è prevista la sospensione immediata della patente, che subentra soltanto qualora l’automobilista venga sanzionato di nuovo per la stessa ragione nel giro di ventiquattro mesi: in quel caso scatta la recidiva e la licenza di guida può essere ritirata per un periodo di tempo che varia da uno fino a tre mesi.
Tornando all’intervento, il commissario Luca Baroffio, che ha coordinato l’attività, spiega che «si tratta di controlli compiuti per affrontare una situazione che si sta verificando sempre più frequentemente in questo periodo. I dati sull’incidentalità confermano molte disattenzioni provocate dall’uso del telefono cellulare da parte di chi si trova alla guida. L’intenzione è dunque quella di prevenire questa forma di sinistrosità che sta coinvolgendo un numero crescente di veicoli in città». Non è possibile tracciare una sorta di identikit dei “trasgressori” perché, come confermato dal bilancio di martedì mattina, il fenomeno coinvolge automobilisti di ogni età, sia uomini sia donne. Più in generale, il campionario va dalla telefonata (sebbene ormai molte auto siano dotate di vivavoce con tecnologia bluetooth), fino alla lettura e all’invio di messaggi, molti dei quali anche vocali su WhatsApp, passando pure all’occhiata “compulsiva” alle mail o alle pagine dei social network: il tutto mentre, nella migliore delle ipotesi, si è fermi in coda al semaforo, per arrivare all’utilizzo durante la normale marcia.
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