IL SINDACO E L’EX SFIDANTE
Varese, Tomasella incontra Galimberti
Niente Green pass: colloquio in un bar all’aperto

Incontro fra il sindaco Davide Galimberti e Francesco Tomasella, candidato sindaco alle ultime elezioni per la lista Varese Libera (classificatosi sesto, davanti al comunista Pitarresi e dietro agli altri candidati) e leader del movimento no Green pass locale. «Un colloquio rispettoso e cordiale - ha commentato Tomasella -. Ci siamo incontrati all’esterno di un bar dal momento che sono ancora sprovvisto di Green pass coerentemente con le mie idee».
Tanti i temi di discussione oggetto dell’incontro, con un focus particolare su criminalità e esigenze dei negozianti: «Gli ho parlato delle commesse del centro che alle 19.30 abbassano le loro serrande e hanno paura ad avventurarsi per strada per la presenza di finti profughi molestatori - continua il leader di Varese Libera -. I commercianti non solo sono abbandonati ad un regime di tassazione da tempi della “Foresta di Sherwood“, ma oltretutto vengono massacrati di multe da una polizia locale che dovrebbe in primo luogo garantire la loro sicurezza. Spero accetti il mio consiglio di far lavorare la Polizia locale più per la sicurezza dei cittadini, piuttosto che per vessare di multe i commercianti. A causa di tutto questo Varese è una città sempre più noiosa, triste e spenta. Sta diventando un dormitorio per pendolari».
Si è parlato ovviamente anche della questione Green Pass, cavallo di battaglia di Varese Libera: «È necessario non alimentare ulteriormente questo conflitto sociale tra vaccinati e non, fondato sulla menzogna e sulla paura, e che continua a colpire disgraziatamente il diritto al lavoro e alle libertà fondamentali del cittadino».
Tomasella parla anche dei suoi progetti per il futuro, annunciando di lavorare per la costruzione di un fronte politico alternativo e antisistema, spiegando così il risultato non eccezionale della sua lista: «Troppi varesini, pur condividendo le nostre tematiche, hanno scelto di votare ancora una volta per i partiti di Sistema, o in alternativa di non andare proprio a votare, pensando di ferire quel Sistema che invece non aspetta altro che la loro inconsapevolezza e mancata partecipazione».
Davide Depascale
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