SENZA SOSTA
Varese, nonni truffati: colpi a raffica
Segnalazioni da viale Borri alla Rasa

Si tratta di episodi che spesso passano sotto silenzio, chiusi tra le mura di casa per imbarazzo o per paura che si venga bollati come “creduloni”. Ma dietro le truffe agli anziani si celano veri e propri drammi familiari, da cui le vittime talvolta faticano a riprendersi, perdendo fiducia in loro stessi. Per questo motivo è importante parlarne e sensibilizzare le persone. E la conferma del fatto che ce ne sia davvero bisogno, arriva dalla raffica di colpi messi a segno nell’ultima settimana alle latitudini varesine: sono almeno quattro i raggiri compiuti da professionisti senza scrupoli, che non hanno esitato a fare leva sull’affetto dei nonni per i loro nipoti. Le segnalazioni sono arrivate da varie zone del capoluogo: viale Borri, via Crispi e dalla frazione della Rasa. Il copione, in base a quanto ricostruito finora, è stato sempre lo stesso: sul telefono di casa arriva una telefonata di un misterioso interlocutore che annuncia alla vittima di turno il ricovero in ospedale di un suo parente, a causa del coronavirus. Per assisterlo, manco a dirlo, c’è bisogno di soldi. Tanti soldi. Subito. E fa niente se l’anziano non ha in casa contanti: vanno bene anche gioielli e preziosi vari. Come se in ospedale le cure fossero a pagamento e, soprattutto, potessero essere pagate con monili. Ma i modi sicuri e incalzanti dei truffatori lasciano pochi margini di manovra. E così la vittima, messa alle strette, acconsente a consegnare soldi e gioielli a una persona che di lì a poco passerà a “riscuotere”. Nell’ultima settimana si parla di raggiri con un bottino complessivo del valore di alcune migliaia di euro.
L’unico consiglio sempre valido è quello, in caso di dubbi su chi si presenta alla porta, a maggior ragione chiedendo soldi con le motivazioni più disparate, di prendere il telefono e contattare il numero unico 112: se si tratta di malintenzionati, spariranno come per magia.
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