DOPO IL LOCKDOWN
Truffe agli anziani, torna l’allarme
Raffica di episodi in provincia. La Questura mette in guardia: ecco come agiscono

Hanno smesso i panni di infermieri e medici a domicilio, e hanno rimesso quelli di addetti del gas, vigili urbani e tecnici di compagnie energetiche.
Ora che la diffusione del coronavirus sembra aver allentato la morsa sul territorio, anche i professionisti del raggiro si sono adeguati nei ruoli ricoperti per mettere a segno i colpi: archiviata la scusa di presunti accertamenti sanitari per scongiurare il contagio da Covid 19, i truffatori hanno ripreso a spacciarsi per operatori incaricati di verifiche a domicilio. E purtroppo le tecniche sembrano andare a segno, proprio come prima.
L’ultimo episodio è avvenuto un paio di giorni fa a Varese, in una zona residenziale a pochi passi dal centro, dove un’ottantenne in quel momento sola nella sua villetta è stata convinta ad aprire la porta da un individuo che si era qualificato come addetto alla verifica del consumo di gas. L’anziana si è lasciata convincere e lo ha fatto entrare: lo sconosciuto, dopo averla distratta con una scusa, è riuscito ad arraffare contanti e gioielli, e a sparire. Dopo essersi accorta di quanto era accaduto, la donna ha chiesto aiuto al figlio e si è fatta accompagnare in Questura a sporgere denuncia: l’entità del bottino è ancora da quantificare con precisione. Ma nelle settimane precedenti i colpi – tentati o riusciti – erano stati segnalati in varie zone della provincia.
A Lavena Ponte Tresa era entrato in azione un falso addetto del gas; a Sesto Calende un sedicente vigile urbano, così come a Somma Lombardo; e poi ancora Gallarate e Busto Arsizio.
Una sequenza, che ha spinto la Questura a mettere in guardia, come già avvenuto in passato. «Dopo la fase in cui veniva utilizzata la scusa dell’emergenza Covid – ha spiegato il vicequestore vicario Leopoldo Testa, da tempo in prima linea in questa battaglia –, ora i truffatori sono tornati a utilizzare il vecchio modus operandi. Per contrastare il fenomeno, è importante che gli anziani non si sentano soli e, in caso di dubbi su chi si presenta alla porta, si rivolgano subito a persone fidate, come vicini di casa o famigliari, oppure telefonino al numero unico 112».
Per il vicario Testa, che ha stilato e diffuso una sorta di vademecum sull’argomento, è importante che tutti i soggetti in campo facciano la propria parte, mettendosi in rete: dalle forze dell’ordine ai gruppi di controlli di vicinato alle Amministrazioni, fino a tutti i cittadini che hanno parenti anziani.
Non è escluso che a colpire in alcuni casi registrati in provincia siano state le stesse persone, specializzate proprio in questa attività. E per questo è fondamentale tenere gli occhi aperti: «È importante allertare subito le forze dell’ordine – conclude il vicario -, per consentire interventi tempestivi, anche soltanto in caso di dubbio su sconosciuti che si presentano al citofono». Infine, è bene ricordare che, qualora anziani o persone con disabilità avessero necessità di presentare una denuncia di qualsiasi tipo, è previsto che agenti della Polizia di Stato si rechino direttamente a domicilio.
© Riproduzione Riservata