IL CASO
Varese, Ufo nel cielo di casa
Arriva il rapporto del Pentagono. Esperti varesini scettici

Riflettori sul mondo degli Ufo, degli extraterrestri, degli “incontri ravvicinati del terzo tipo”. Ad accenderli sarà niente meno che l’intelligence militare Usa, che renderà pubblico il primo giugno un rapporto dedicato ai fenomeni aerei non identificati.
Insomma, il dipartimento della Difesa ha deciso di fare luce sugli Ufo, che sono oggetti che non si spiegano, ma che tanti continuano a identificare con le astronavi aliene. Il mondo è col fiato sospeso, in attesa di conoscere il report finora top secret.
Un evento atteso ovunque nel mondo, anche a Varese e dintorni, dove negli ultimi mesi gli avvistamenti sono segnalati in grande aumento. Cesare Guaita, presidente del GAT (Gruppo Astronomico Tradatese), una realtà che alle spalle vanta più di 40 anni di attività, non nasconde l’interesse per le rivelazioni americane circa il mondo degli oggetti volanti non identificati. Anche se, oltre all’interesse, confessa un certo scetticismo. «Mah, non credo che ci sarà una quantità enorme di dati svelati». Però Guaita mette subito le cose in chiaro: «Spesso, su questi temi, girano delle patacche. In questo caso, invece, saranno mostrati filmati veri, non delle immagini taroccate».
Dunque l’attesa, per Guaita, è comprensibile e giustificata. «Anche se parlare del fenomeno Ufo non significa trarre la conclusione che siamo in presenza di astronavi extraterrestri». In realtà, qualcosa targato Pentagono si è già visto: qualche filmato è già girato. «Un fenomeno è stato registrato – continua Guaita – dalla Stazione Spaziale Internazionale, quella realizzata da cinque diverse agenzie spaziali: si potevano vedere tre luci vicine e una luce dietro». Astronavi aliene? «No, piuttosto un fenomeno atmosferico, meteorologico ancora non spiegato».
Se l’esperto tradatese chiama in causa i fenomeni meteo, tuttavia segnalazioni e interrogativi continuano ad arrivare all’Osservatorio Astronomico Schiaparelli di Varese. C’è chi, chiudendo le finestre, la notte, resta a bocca aperta davanti a luci e strani oggetti in movimento. E allora telefona al Campo dei Fiori. Ce lo rivela Chiara Cattaneo. «Sì, riceviamo telefonate, anche di notte, mentre è in corso l’osservazione del cielo». Ma per la Cattaneo spesso si tratta di aerei, di satelliti, considerati oggetti non identificati da chi non è particolarmente esperto. Per quanto riguarda l’esistenza di esseri extratrerrestri, la sua opinione è netta: «La comunità scientifica non esclude altre forme viventi, oltre a noi, presenti nell’universo. Cerchiamo spesso di contattare tali realtà con messaggi radar. Ma finora non ci è mai giunta alcuna risposta».
Insomma, gli alieni (se esistono) non comunicano con noi. «Non ci sono prove – rimarca Cattaneo – che esistano astronavi aliene. La scienza si basa sulle prove».
Chissà se il report Usa ce ne fornirà. L’attesa è tanta. Ma butta acqua sul fuoco anche Giuseppe Palumbo, esperto varesino di storia dell’astronutica. Ricorda che un progetto simile a quello che sta per essere svelato è già stato fatto. «All’epoca della Guerra Fredda, dal ‘47 al ‘69, l’aeronautica americana diede vita al progetto Blue Book, raccogliendo tutte le segnelazioni raccolte dagli aerei Usa». E come finì l’esperimento? «Finì – racconta Palumbo – che delle oltre 12mila segnalazioni raccolte, soltanto il 5% venne classificato come relativo a oggetti volanti non identificati». Tutti gli altri casi furono spiegati senza ricorrere agli Ufo o agli alieni. «Gli americani conclusero nel rapporto che fu steso – chiosa l’esperto di astronautica – che gli Ufo non costituivano una minaccia per la sicurezza nazionale».
Una conclusione che si ripeterà oggi o che invece sarà ribaltata? Il mondo degli X-Files è a portata di mano.
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