IL DEBUTTO
Varese vale un Capitale. Umano
Giovedì 9 gennaio a Gavirate debutta il film girato da Virzì anche nella Città Giardino. Tra i protagonisti anche la... Prealpina
"Giovedì 9 gennaio in contemporanea con l’uscita nazionale, sarà sul nostro schermo Il capitale umano di Paolo Virzì, tratto dal bestseller di Stephen Amidon. Una serata speciale - unico spettacolo alle 20.45, buglietti a 5 euro - tutta dedicata a questo film che vede gran parte degli esterni girati a Varese. La proiezione verrà introdotto da Diego Pisati, responsabile del settore Cultura e Spettacoli della Prealpina, giornale che ha seguito da vicino la lavorazione del film questa primavera. Prevista anche la presenza di alcune delle comparse varesine".
Così l’associazione Immaginario, che gestisce il cinema gaviratese Garden, annuncia l’appuntamento di giovedì prossimo con "Il capitale umano", il film di Paolo Virzì, distribuito dalla 01, che sarà proposto da quel giorno in quattrocento sale italiane.
Intanto, in Valcuvia c’è un Coro di Voci Padane e La Prealpina può vantare una critica teatrale del calibro di Federica Fracassi, che nella vita vera è una delle migliori (e più coraggiose) padrone di scena italiane.
Sono due delle sorprese che troveremo ne "Il capitale umano", che giovedì prossimo uscirà, oltreché a Gavirate, in quattrocento sale italiane.
Un lavoro che il regista livornese ha in parte girato a Varese. Opera molto attesa - anche perchè segna una svolta nella carriera dell’autore di "Ovosodo" e "La prima cosa bella" - e importante. Distribuita dalla 01, è da qualche giorno protagonista sulla rete.
Tanti infatti le clip - tutti ufficiali - che anticipano alcune scene.
E tra le immagini destinate a far salire la febbre e la curiosità un paio ci riguardano molto da vicino. Partendo da quella accompagnata dal titolo "Una giornata complicatissima".
Qui vediamo Valeria Bruni Tedeschi a bordo di un’automobile lussuosa che "costringe" l’autista a modificare a più riprese il percorso. Disertando l’appuntamento previsto con la manicure a vantaggio di una tappa in un negozio di antiquariato. A fare da sfondo alle sue incertezze il cuore della Città Giardino: piazza Monte Grappa, via Marcobi e corso Moro.
Nel "Capitale umano" Valeria Bruni Tedeschi veste i panni della ricca moglie di Giovanni Bernaschi (interpretato da Fabrizio Gifuni), autentico pescecane dell’alta finanza. Un po’ per convinzione, un po’ per noia, un po’ per rinverdire il suo passato di attrice, la donna punta a ritagliarsi il ruolo di mecenate della cultura. Ponendosi, tra gli altri, il traguardo di ridare vita e attività ad un teatro di provincia.
Argomento al centro di un’altra clip - "Consiglio di amministrazione" il titolo - che vede, appunto all’interno del cda, aperto sempre dall’attrice e regista ("Un castello in Italia", il terzo film firmato da lei) un esponente politico locale, con tanto di cravatta verde, candidare per l’inaugurazione il Coro delle Voci Padane della Valcuvia e la "severa" critica teatrale della Prealpina (una Fracassi strepitosa) spiegare brutalmente come il teatro abbia da tempo esaurito la sua fase propulsiva.
In netta opposizione con quanto sostenuto da un intellettuale meridionale (Luigi Lo Cascio). Frammenti di un film che alcuni addetti ai lavori hanno definito «pazzesco», in senso positivo.
Servito da una strategia di marketing inusuale e potente, "Il capitale umano" esce nelle sale subito dopo le feste ed è dunque chiamato a una sfida. Dalla sua, autorevolezza del regista a parte, ha un cast davvero stellare e un’anima «meticcia» (aggettivo scelto da Virzì) che potrebbe funzionare.
Nato dalla lettura (appassionata) di un romanzo, di Stephen Amidon, ambientato nella provincia americana, è diventato un thriller ambientato ai nostri giorni in Brianza. Lì la maggior delle riprese ma anche Varese ha la sua bella vetrina.
Una risposta a stretto giro di posta alla fiction di Rai Uno "Casa e bottega" che, grazie a Renato Pozzetto, ha recentemente restituito popolarità televisiva a Laveno. Due lavori non accostabili (diversi anche "i campi di gioco") ma accomunati dallo sguardo sulla realtà e su un Italia, di provincia o meno, con più bisogni che sogni.
© Riproduzione Riservata