VERSO IL VOTO
Vertice Lega: «C’è già l’effetto Maroni»
Riunione a quattro in centro a Varese. Parte la campagna elettorale per il capoluogo e Gallarate

Riunione di fine anno per pianificare la campagna elettorale in vista delle elezioni amministrative della prossima (tarda) primavera. Appuntamento alle 10 in un ufficio in via Volta. L’ufficio di Mirko Reto, sindaco di Casciago e delegato della segreteria provinciale della Lega per Varese e il nord della Provincia. Intorno al tavolo, oltre a Reto, Matteo Bianchi, segretario provinciale, e i due candidato sindaco Roberto Maroni e Andrea Cassani schierati rispettivamente nelle sfide per riconquistare il capoluogo e conservare Gallarate.
Il vertice è durato quasi due ore. Al termine, Bianchi e Cassani hanno preso un caffè d’asporto alla torrefazione sotto i portici. «È stata una riunione di coordinamento per dare il via alle campagne elettorali che vedono protagonisti due punte di diamante della Lega» ha commentato Bianchi, parlamentare della Lega oltre che capitano provinciale. «I candidati sindaci devono anche fare squadra» ha aggiunto, spiegando così la presenza in contemporanea di Maroni e Cassani. Essendo a Varese, precedenza al capoluogo. Sul quale Bianchi è molto ottimista. «Maroni non ha bisogno di essere fatto conoscere alla cittadinanza, ha un grado di popolarità e di gradimento molto alto: credo che non ci sia un varesino che non lo conosca». Basta la notorietà? «No, ma in questo a caso è associata alla qualità politica». Queste le premesse.
E il piano di azione? «Stiamo ragionando sui messaggi, sul programma e sulle iniziative. Una cosa è certa: entreremo nel vivo già dopo le feste». La campagna elettorale del candidato Maroni è quindi sul trampolino di lancio. Bianchi rivela poi quello che sarà il filo conduttore delle scelte che andranno “codificate” nel programma elettorale: riscattare Varese. «Il capoluogo ha perso peso in questi anni sia nello scacchiere provinciale che in quello regionale. Con Galimberti (Davide Galimberti, sindaco uscente e ricandidato dal centrosinistra Ndr) Varese ha fatto passi indietro, ha perso autorevolezza. È una città anche ai margini oggi del dibattito politico. Non ha saputo far valere il suo ruolo. E questo ha danneggiato Varese sotto tanti aspetti». Ma vanta feeling col governo di Roma... «Non può limitarsi o ridursi a questo, un capoluogo deve avere una sua autorevolezza a prescindere dal colore politico degli enti superiori. Maroni ha ben chiaro che cosa fare per ridare a Varese il prestigio che merita». Si è parlato quindi di progetti che proiettino la Città Giardino fuori dai suoi confini: chiusa in sé stessa va in decadenza, questo il ragionamento di fondo. Maroni da governatore, ha spiegato ancora l’onorevole Bianchi, aveva sostenuto il progetto Eusalp, la macroregione alpina, il legame culturale ed economico della Lombardia con la Mitteleuropa. «Ha una visione del futuro, sa come far crescere Varese».
Tra il dire e il fare, c’è di mezzo però una compagine da mettere insieme per vincere le elezioni. «Il dialogo di coalizione è consolidato e a dispetto di altri non abbiamo difficoltà a formare delle liste di valore. Il nome di Maroni sta creando un volano positivo, riesce a coinvolgere anche il mondo civico che viceversa faremmo più fatica ad intercettare».
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