IL PARCO
Villa Mylius, tuffo nel degrado
Sempre più gravi le condizioni di piscina e spogliatoi. Attesa per il doppio bando

Nel luglio di due anni fa era stata completamente ripulita, ma è subito tornata nelle condizioni di prima. Se non peggio.
Del resto, quella zona lontano dal passaggio e nascosta fra gli alberi rappresenta il “campo di battaglia” ideale per vandali in libera uscita. La piscina di Villa Mylius, progettata all’inizio degli Anni Cinquanta dall’architetto Pietro Porcinai, è di nuovo piena zeppa di rifiuti di ogni tipo, che galleggiano nell’acqua piovana accumulatasi proprio a causa dell’immondizia che ha intasato i tubi di scolo.
Ma se la piscina se la passa male, i vicini spogliatoi non se la passano certo meglio: la struttura è stata infatti completamente ricoperta di scritte vergate a vernice spray e i bagni interni hanno ripreso a svolgere abusivamente la loro funzione originaria, pure non essendo collegati alla rete fognaria.
Cartacce, cocci di bottiglia, rifiuti di vario tipo e un odore nauseabondo che si sprigiona in tutta l’area. In uno dei locali si notano chiaramente tracce di bivacchi abusivi, con indumenti appesi a un gancio, cartoni affissi alle finestre per combattere il freddo che entra dall’esterno, e avanzi di cibo e di cenere sparsi sul pavimento.
Questa parte del parco è al centro di un bando da 500mila euro annunciato nell’agosto dell’anno scorso da Palazzo Estense, da finanziare attraverso l’Art Bonus promosso dal Governo ma ad oggi non ci sono novità: «Questo tipo di finanziamento è legato al contributo di aziende private, che poi possono contare su sgravi fiscali - spiega l’assessore alla Tutela ambientale, Dino De Simone - ma con l’emergenza Covid tutto è stato un po’ congelato. Contiamo però di riuscire a mettere mano alla piscina almeno in parte nell’ambito dei lavori alla villa che inizieranno tra poche settimane».
Già, la villa: costruita nel 1808 e donata nel 2007 all’Amministrazione comunale dalla famiglia Babini Cattaneo, insieme a tutto il parco, è al centro di un altro bando da circa sei milioni e mezzo che, appunto, dovrebbe prendere finalmente il via.
Si tratta della ristrutturazione dei locali in modo da trasformarli nell’«Accademia del gusto e delle arti» in collaborazione con la Fondazione Gualtiero Marchesi: il progetto esecutivo è stato approvato a metà giugno.
Già entrati nel vivo, invece, i lavori per la costruzione del Parco Gioia, il parco inclusivo realizzato grazie a contributi privati nel prato a ridosso dell’ingresso da via Veronese. Un passo visibile e concreto, che si somma all’apertura del chiosco, verso la definitiva rinascita di questo angolo verde amato dai varesini.
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